L’ultimo annuncio in ordine di tempo per il Frantic Fest, che si terrà al Tikitaka Village di Francavilla al Mare dal 15 al 17 agosto, è dedicato alla musica di casa nostra.
Faranno infatti parte del bill anche: Selvans, Ottone Pesante, VISCERA/// e Hobos, che vanno ad aggiungersi alla già folta schiera di band già annunciate: Voivod, Napalm Death, Aborted, Agnostic Front, Discharge, Primordial, Midnight, Phlebotomized, MESSA, Saor e GAEREA.
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Selvans
La band abruzzese, guidata dal mastermind Selvans Haruspex, infesta da cinque anni la scena con il suo Dark Metal incentrato su storia, miti e sinistre superstizioni italiane. Selvans è un’entità prolifica il cui sodalizio con la storica Avantgarde Music, avviato nel 2015 con l’EP di debutto “Clangores Plenilunio”, vanta oggi ben cinque uscite. A partire dalle atmosfere arcaiche del primo full length “Lupercalia”, passando per l’album collaborativo con Downfall Of Nur ed un album dal vivo, nell’ultimo lavoro “Faunalia” il sound si muove gradualmente verso epoche recenti, come in un lento viaggio tra le stagioni musicali del nostro paese in una reinterpretazione personale del Black Metal tra organi hammond e sintetizzatori prog-oriented e cinematografici, momenti acustici ed solenni parti corali ed orchestrali sulle quali aleggia sornione il genio di Morricone.
Ottone Pesante
Ottone Pesante, ovvero l’unica band che è riuscita a mettere d’accordo jazzisti e metallari con il loro Heavy Brass Metal.
Nel libro dell’Apocalisse si narra di sette trombe che annunciano catastrofi, sofferenze e morte per gli abitanti dell’intero mondo conosciuto. Qui di trombe ne abbiamo solo due, o meglio una tromba ed un trombone, accompagnati da una batteria di slayeriana memoria: una scheggia impazzita che sorregge le folli peripezie dei fiati in maniera chirurgica offrendo una proposta originale e devastante. I tre ragazzi di Faenza fanno sul serio e sul recente “Apocalips” ingaggiano nientemeno che Travis Ryan, voce dei Cattle Decapitation protagonista in “The Fifth Trumpet”, rimarcando ancora una volta il loro forte legame col Metal estremo.
VISCERA///
Fondati nel lontano 2000, la band ha sperimentato combinazioni tra i lati più oscuri di generi undergound come Grindcore, Black/Death metal, Ambient, Drone e Psychedelic Music. Il percorso sul quale i Nostri sono attualmente impegnati può essere descritto come Blackened Post Metal con influenze che vanno dal D-Beat allo Sludge Doom, dal Grind al Crust, fondendo violenza e melodia, oscurità e ancora più oscurità, nutrendosi di dolore e angoscia strato dopo strato.
Il loro ultimo album “3: Release Yourself Through Desperate Rituals” chiude la trilogia della percezione iniziata con “Cyclops” nel 2007 e riflette alla perfezione la descrione di cui sopra, mentre il più recente EP “City Of Dope And Violence” mostra un gusto se vogliamo più raffinato, mettendo in mostra un nuovo approccio nel sound senza compromessi della band cremonese che segna una nuova evoluzione nella militanza undergound che dura da quasi due decadi.
I VISCERA/// sono un imprevedibile fonte di malsana freschezza, sempre in grado di trovare nuove soluzioni sul loro percorso pur continuando ad essere dannatamente fedeli a loro stessi.
HOBOS
I veneziani Hobos suonano Metal così come piace ai Punk, prendendo in prestito il sound del Death Metal svedese macchiandolo con del marcissimo Rock ‘n’ Roll, Hardcore e un pizzico di Grind, il tutto servito con testi caustici in italiano.
La band sta attualmente promuovendo il suo secondo album “Nell’Era Dell’Apparenza” uscito lo scorso gennaio per Spikerot Records, portando sul palco la solita attitudine in-your-face che possiamo ascoltare sul disco, dimostrando di essere una sporca macchina da guerra assetata di sangue. Se vi piace “Wolverine Blues” degli Entombed ma anche i Motorhead sotto steroidi, Malignant Tumour e Zeke, gli Hobos fanno al caso tuo.
