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Genus Ordinis Dei: “The Middle” – Recensione

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I Genus Ordinis Dei adorano essere aggressivi, ma nel loro DNA c’è anche una componente sinfonica che rende la proposta musicale del loro ultimo lavoro “The Middle” ancora più accattivante.

La band di Crema affonda le proprie radici nel Death Metal di stampo moderno, tanto nella sua accezione più vigorosa quanto in quella melodica, con quest’ultima che va intesa come apertura verso progressioni più distensive, ma ben lontane dall’essere sviolinate fuori contesto. Sono dieci le composizioni che costituiscono la tracklist dell’album, testimoniano un grande lavoro in fase di songwriting ed allo stesso tempo anche grande padronanza degli strumenti.

Ogni episodio è pervaso da un’aura maestosa dovuta all’uso di sintetizzatori, che simulano ed introducono nel tappeto musicale elementi orchestrali ed epici. Ovviamente non è questa la componente principale, perché fondamentalmente i Genus Ordinis Dei preferiscono pestare sull’acceleratore con riff taglienti, ai quali non manca una dose di groove, per poi creare dinamismo grazie ad aperture melodiche o cambi di tempo. Molto buona la prova delle chitarre, sia nella ritmica che nelle parti soliste, così come il comparto ritmico che sostiene e detta i tempi, da migliorare l’aspetto vocale, perché il chitarrista Nick si presenta con un timbro troppo cavernicolo, che in alcuni frangenti sembra mostrare il fianco.

Si tratta comunque di una prova molto convincente, “The Middle” è un lavoro da ascoltare tutto d’un fiato, perché regala grosse dosi di adrenalina. Bisogna migliorare qualche particolare, ma di sostanza ce n’è da vendere.