Home Band Haemophagus: “Stream of Shadows”, l’album più allucinato ed ossessivo

Haemophagus: “Stream of Shadows”, l’album più allucinato ed ossessivo

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I palermitani Haemophagus, dopo quasi 13 anni di onorata carriera, giungono alla pubblicazione del terzo album, definito come il loro lavoro più allucinato e ossessivo. “Stream of Shadows”, primo album dei grinders dall’uscita del bassista Gas, conterrà infatti 14 nuove tracce di feroce horror metal impregnato di death, grind e thrash.

Oltre alle consuete tematiche orrorifiche, il gruppo snocciola incursioni nella fantascienza e nei cortocircuiti logici della mente umana: uomini intrappolati in flipper (Blastmaniacom!), la resistenza del Buddha alle schiere di demoni del Dio della Morte Mara (Innergetic) e scenari distopici di società futuristiche dominate dalla tecnocrazia (Meteor Mind) inaugurano sonorità visionarie riflesse in un sound quanto mai estremo, schizofrenico e sanguinolento.

La copertina, opera di Luis Sendón (Nashul, MacabreE, Obscene Extreme Festival Festival, Collision), sintetizza il concetto senza ricorrere a compromessi.

Registrato e mixato ancora una volta a Palermo ai Tone Deaf Studio di Silvio “Spadino” Punzo e masterizzato da Dan Randall ai Mammoth Sound Mastering di Alameda, California (studio noto per il lavoro con Sodom, Ghoul, Spazz, Iron Reagan), “Stream of Shadows” è uscito in cd per la polacca Selfmadegod Records e in vinile per tedesca Lycanthropic Chants Records.