Cercava un posto nel mondo, un progetto che potesse dar sfogo alla sua voglia di esprimersi con la musica… E lo ha trovato! Gray Ravenmoon, al secolo Matteo Antonelli, voce degli Hateful Desolation, si racconta in quest’intervista, senza peli sulla lingua.
Enjoy!
Benvenuto sulle pagine di Metal In Italy, prima di iniziare a parlare di “Whitering In Dust” vorrei che presentassi gli Hateful Desolation ai nostri lettori. Nascono come una one man band, ma poi Gray Ravenmoon si è aggiunto alle vocals, giusto?
Grazie mille! Sì, io mi sono aggiunto mesi dopo la nascita del progetto, poiché stavo cercando un’occasione per potere sperimentare le mia voce o creare qualcosa. La mia idea iniziale era quella di fare un featuring, ma alla fine mi ha proposto di diventare il vocalist fisso di Hateful Desolation… Come rifiutare?
“Withering In Dust” è la vostra prima uscita discografica, mi puoi parlare del processo compositivo? Come sono nate le due tracce?
I nostri due brani nascono da un’esperienza di vita vissuta da Void, ciò che ha dato vita alle nostre canzoni è stato questo. Per la parte compositiva, mi ha semplicemente mandato le basi ed i testi, ed io ci ho cantato sopra. La distanza non è stata un problema per noi.
Ascoltando i brani emerge prepotentemente un senso di desolazione, smarrimento, atmosfere oscure e dilatate che pervadono ogni singola nota, come descriveresti il sound degli Hateful Desolation?
Il nostro sound è ancora da sviluppare meglio, anche perché i due brani sono diversi fra di loro… Sicuramente abbiamo atmosfere tetre ed oscure, ma da un certo punto di vista sono anche magiche e profonde. Ciò che abbiamo in mente di fare è più affine al nostro brano “Your Memory Will Never Fade”, ma non sappiamo né ancora cosa uscirà: sicuramente col nostro nuovo album questa cosa emergerà e sarà più chiara di ora.
Come mai la scelta di proporre la traccia di apertura anche in versione strumentale? Io l’ho apprezzata molto, dal momento che mette in risalto maggiormente le linee melodiche ricamate da chitarre e tastiere.
Quando Hateful Desolation era agli albori Void pubblicò il brano strumentale come preview, e bisogna dire che ebbe (ed ha ancora) molto successo. Ha superato i dieci mila ascolti totali ed ha creato una buona fan base. Se noti, nel brano con la voce, le vocals ovviamente (e giustamente) si prendono una parte di palco, pubblicare la versione strumentale secondo me è stata una scelta vincente, dato che mette, come hai detto, in risalto le bellissime atmosfere e melodie che il mio compagno ha composto. Sostanzialmente, è una cosa fatta per mettere maggiormente in risalto una delle due facce del brano.
Il demo è stato recensito in diversi Paesi, che responsi hai avuto in giro per il mondo?
95% positivi e pieni di ottimi propositi, abbiamo avuto solo due recensione negative del disco. Ma ricevere pareri negativi è normale, in ogni caso siamo molto soddisfatti di come la stampa specializzata ha trovato il nostro disco.
La produzione è minimale, essenziale, non ci sono orpelli, si va direttamente al sodo; credi che questo tipo di sound sia parte integrante dell’essenza degli Hateful Desolation?
La produzione ed il mixing sono sicuramente migliorabili, ma il risultato è comunque buono, soprattutto perché non ci siamo affidati a nessun esperto per questo, ha fatto tutto Void ed è pure riuscito a valorizzare certi aspetti della nostra musica. Se è parte integrante della nostra musica non lo so ancora, col prossimo disco immagino avremo la risposta.
Quali sono le tematiche affrontate nelle liriche? C’è un filo conduttore che le unisce?
Certamente: come si può leggere dal testo di “Your Memory Will Never Fade” si parla di una storia d’amore finita male e, per certi versi, non accettata e superata. In quel testo ci sono frasi introspettive, ragionamenti e dialoghi reali, avvenuti veramente tra le due persone in questione. “Withering Away In Solitude” non è altro che la conseguenza che questa storia negativa ha portato, creando un vortice d’odio, rabbia, disperazione e desolazione.
Parlami dell’artwork, credo che sia perfettamente adeguato alle sensazioni che emergono dall’ascolto delle tracce.
Sinceramente a me l’artwork non piace, ahah! Odio le cose classiche e canoniche, ed in più credo che descriva il nostro sound in maniera un po’ banale. Quello del prossimo album lo affideremo (probabilmente) a Skogen Algiz Photography, un fotografo di mia conoscenza che, per quanto mi riguarda, cattura con le sue foto qualcosa di magico e profondo.
Personalmente spero che in futuro ci sia la possibilità di ascoltare qualcosa di nuovo, magari una prova sulla lunga distanza, cosa c’è nel futuro della band?
Stiamo lavorando al nostro nuovo album, credo uscirà qualcosa di veramente profondo e magico. Questa volta sarò io a scrivere i testi, parlerò di varie esperienze della mia vita legate ad una certa persona, su diversi punti di vista. Dal punto di vista musicale il proposito è quello di creare atmosfere davvero magiche, avvolgenti e speciali. Se noi riusciremo ad incanalare nella musica le nostre emozioni nella maniera più pura e profonda possibile, ne uscirà un gran disco. Conosco ciò che io ho dentro e posso immaginare ciò che il mio compagno porta con sé da tempo, mi baso su questo.
Sarà una sfida per tutti e due, dovremo affidarci l’uno con l’altro.
Bene, l’intervista è conclusa. Ti ringrazio per l’attenzione, lascio a te le parole finali da lasciare ai nostri lettori. A presto!
Grazie mille per l’intervista e per lo spazio concessoci, speriamo di non deludervi con la nostra prossima uscita, a presto!