Tanto rumore, e non per nulla. Il diritto alla quiete che ne sovrasta qualsiasi altro, anche quello di una generazione che abbisogna di essere guidata e sensibilizzata sui temi sociali e che trova nella musica uno sfogo legittimo. Che non ha mai ammazzato nessuno, aggiungiamo.
La legge è legge. Il codice parla chiaro. E quando al Procuratore arriva l’informativa della polizia che ipotizza un reato, la legge viene applicata. Il “Deposito” di Pordenone è stato posto sotto sequestro. I residenti della zona si sono lamentati ed hanno fatto appello al codice penale: disturbo della quiete pubblica.
Avete presente quei baretti insopportabili dei centri, che puzzano di sudore e Tequila? Quelli in cui se malauguratamente urti un alticcio scoppia la rissa e quelli in cui sei costretto a subirti l’alito pesante del tuo contiguo perchè gli devi parlare ad un millimetro dalla faccia a causa della musica assordante? Ecco, questo è un esempio di disturbo della quiete pubblica perchè i baretti dei centri insistono su zone residenziali. E siccome non c’è data notizia che chiudano un baretto ogni fine settimana, riteniamo che un locale gestito da un’Associazione Culturale che ha chiesto ed ottenuto tutte le licenze per organizzare spettacoli musicali dal vivo, agisca in maniera legittima.
Ed invece, a Pordenone, sulla via Prasecco, il locale Il Deposito è stato chiuso. Qualcuno dei residenti ha chiamato la polizia e all’indomani sono stati apposti i sigilli. Il locale è sotto sequestro. Sequestro preventivo. Il che vuol dire che il giudice, nell’udienza preliminare, potrà decidere di togliere quei sigilli o mantenerli.
Sarà il caso di far presente al giudice che Il Deposito è anche un luogo in cui vengono promosse “iniziative legate alla sensibilizzazione su temi sociali, aprendosi ad incontri/dibattito sugli argomenti cardine dell’attualità, mettendo al centro il confronto sulle urgenze comunicative, espressive e di informazione del giorno d’oggi”.
E’ il caso anche di tenere in considerazione che il locale si trova in una zona periferica, che non ha mai registrato precedenti per quel che concerne l’ordine pubblico e che gli unici a non aver applicato la legge sono stati gli agenti della municipale che, nonostante l’ordinanza, hanno preferito che il concerto dei Death si tenesse lo stesso, visto l’alto numero dei presenti e che comprendiamo sarebbe stato difficile far tornare a casa. Infatti il sequestro è scattato il giorno seguente. Il tempo necessario per chiedere ai residenti se avessero dormito bene.
Buongiorno Italia.