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Jano’s Head: “The Invisible Hand”

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Quando nelle tue vene scorre sangue del sud non c’è nulla che tu possa dire o fare: la vera anima verrà sempre fuori. Nel crossover dei Jano’s Head questo grande senso di appartenenza alla propria terra è palpabile anche se l’intero debut album, “The Invisible Hand” è un omaggio-richiamo all’underground rap and nu metal di matrice statunitense.

Lo street scratch ci riporta tra i fumosi meandri di una Brooklyn a mezzanotte, fino ai sedili in pelle di una Cadillac che percorre l’8 Mile di Detroit. Un on the road necessario per i nostri, perché è osservandole persone, la loro condizione, che si riesce a buttar giù lyrics di denuncia e ribellione.
La parte più difficile per una band che si cimenta in questo genere e non nella lingua madre è proprio quello di riuscire a trovare qualcosa da dire. E a farlo nella maniera più diretta possibile.

L’impressione è che i Jano’s Head abbiano concentrato principalmente la loro attenzione sui testi: da lì è venuto tutto il resto. Probabilmente non è stato quel riff o quella melodia ad aver dato vita alle canzoni, ma che sia stata la parola ad aver chiamato a sè l’intero costrutto musicale.

Una parte importante pare l’abbia giocata la chiara affinità con band che del nu metal sono maestre: i Korn, innanzitutto, ma anche Limp Bizkit, ai quali si può ricondurre la velocità del cantato e la perfetta scelta stilistica delle rime, o i Rage Against The Machine a cui forse i nostri si sentono più prossimi, se non altro per le tematiche trattate.

C’è solo una piccola pecca a mio avviso: la decisione di aver puntato troppo poco sulla potenza vocale e comunicativa di tal .::*天+S0ul-R+天*::. (il cui nome resta un mistero!). Il punto è che quando si toccano le note alte, ne viene fuori una bomba di cui andrebbe fiero Zack de la Rocha. “Rise Up” è un valido esempio di quell’ordigno sul quale bisognerebbe puntare, ma anche “Oracle In A Box“, pezzo simbolo del crossover e quindi della miscellanea di generi tanto cari ai Jano’s Head.

Siamo fiduciosi perchè siamo appena al debutto, anche se la band è riuscita già a ritagliarsi uno spazio nel cuore dei fans come paladini di messaggi antisocial in favore di un’alzata generale di testa per la rivendicazione dei diritti di ognuno.