I Lionsoul nascono nel 2009 per volere del chitarrista Aurelio Parise, il quale dopo aver terminato il suo primo progetto, i Walhalla, decide di contattare il singer Ivan Castelli, già fondatore della Power/Folk Metal band Spellblast, diversi membri verranno inclusi nella line-up nei mesi successivi, fino ad arrivare ad una formazione stabile nel 2012, nel settembre dello stesso anno cominciano a lavorare al loro album d’esordio, “Omega” per l’appunto, che vede la luce nel 2013.
La proposta musicale del combo bergamasco è sostanzialmente un Power Metal con profonde radice Heavy, che si rifà ad acts blasonati provenienti soprattutto dalla vicina Germania, ascoltando le dodici tracce che compongono la tracklist appare evidente che i Lionsoul ci sanno fare, a dispetto del fatto che questo loro esordio sia autoprodotto, “Omega” è un album che non ha nulla da invidiare a produzioni con budget superiore. A colpire è soprattutto la pulizia dei suoni, che non si traduce affatto in una mancanza di mordente, anzi risultano decisamente aggressivi, gli strumenti sono ottimamente amalgamati tra loro, dando vita ad un sound dall’ impatto devastante.
Dal punto di vista concettuale, la proposta trae ispirazione dalla mitologia greca, elemento che pervade ogni singola traccia, non solo dal punto di vista lirico, ma anche sonoro, è impossibile infatti non lasciarsi contagiare dall’epicità delle composizioni.
Ad introdurre il tema mitologico ci pensa l’intro “Apo Mechanes Theos”, quasi un minuto di percussioni, cori epici e melodie che sfociano nella prima traccia “Heavenly Ride”, si parte subito in quinta: il riff iniziale è di quelli tritaossa, così come la parte solista di chitarra contribuisce ad enfatizzare e donare dinamicità al brano, emergono ben presto anche le doti del vocalist Ivan Castelli (che abbiamo intervistato), la cui ugola sembra essere stata forgiata appositamente per la musica dei Lionsoul. Con “New Horizon” iniziamo ad apprezzare anche i cori che saranno parte integrante di diversi brani, conferendo un tono imperioso ai chorus. Incipit al fulmicotone anche per “Shadow Of The Black Horse”: il fraseggio iniziale di chitarra è semplicemente formidabile, debitamente supportato da tastiere e batteria, la giusta spinta per un brano che si attesta su velocità molto elevate. Inserti elettronici fanno capolino in “Tiger Of Gaugamela”, i toni qui si fanno più minacciosi, tempi più dilatati ma di elevata intensità emotiva. Tra le altre citiamo anche “Rage Of The Waters”, memorabile l’assolo di chitarra che dimostra quanto i ragazzi siano pienamente padroni degli strumenti che maneggiano.
Tra i pregi dei Lionsoul c’è sicuramente la capacità di mantenere ben alta la tensione, non perdendo così alcun colpo, nemmeno nella prova più difficile, ovvero gli oltre dieci minuti della conclusiva “Omega”, l’assolo che chiude il brano è semplicemente meraviglioso: la batteria scandisce un ritmo sul quale è pienamente udibile l’ottimo lavoro svolto dal basso di Roberto Poli, le tastiere creano la giusta atmosfera, mentre la chitarra solista si lancia in un assolo capace di far drizzare i peli sulle braccia.
“Omega” è un album ottimamente prodotto, che ci consegna una band dalle grandi potenzialità, consigliato a tutti gli amanti del genere.