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Maze Of Heaven: “Si può fare musica interessante, mettendoci personalità”

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Nei Maze of Heaven confluiscono giovani talenti e musicisti di esperienza, un connubio che porta alla definizione di New Power Metal, uno stile che unisce ai canoni del genere anche uno sguardo verso nuove soluzioni. Abbiamo parlato di questo progetto, che ha all’attivo due singoli ed un album in arrivo, con Andrea De Paoli, musicista presente sulla scena italiana ed internazionale da diversi anni.

Ciao Andrea, benvenuto sulle pagine di Metal In Italy! Tu sei un musicista che non ha bisogno di presentazioni, ormai da tanti anni sulla scena nazionale ed internazionale. Recentemente però hai deciso di intraprendere una nuova avventura chiamata Maze Of Heaven, puoi presentarci questo progetto?

Ciao Stefano, ciao a tutti!!! Scrivere musica per me è un bisogno vitale, un piacere. Con il passare degli anni e il coinvolgimento in molti progetti, anche al di fuori del metal, mi sono reso conto che le persone mi seguono e hanno seguito prevalentemente per i gruppi metal in cui ho suonato. Terminato quel tipo di percorso ho pensato fosse giunto il momento giusto per creare un progetto mio. Con i Maze of heaveN sto mettendo in pratica tutto quello che ho imparato per confezionare un prodotto di qualità in ambito metal / Power Metal senza tralasciare il primo scopo che è fare musica per passione.

In base a quali criteri hai scelto i musicisti che ti accompagnano in questo viaggio?

Un criterio fondamentale è sicuramente il fattore umano. Ho bisogno di lavorare con persone che abbiano stima reciproca, umanità e che remino nella stessa direzione, focalizzandosi sugli obiettivi. Altri fattori sono il talento musicale, la precisione, il sound senza i quali sarebbe impossibile raggiungere certi risultati.

Oltre alla preparazione musicale, quali sono gli altri fattori che rendono una band coesa?

Come dicevo prima la stima reciproca, il credere fermamente in quello che si sta facendo aldilà dei fattori economici o di prestigio. Senza questi requisiti una band difficilmente potrà raggiungere gli obiettivi che si prefigge.

Attualmente sono stati pubblicati due singoli, come sono stati accolti da pubblico e critica? Perché hai scelto proprio questi due brani per fare da apripista?

I brani che ho scelto sono casuali, per fortuna ci piacciono tutti quelli che abbiamo nel cassetto e stiamo portando avanti. “Dreams” e “Heavy Metal Bastet” sono stati i primi che abbiamo pubblicato perchè erano quelli più avanti nel processo di produzione e arrangiamento. Non ci aspettavamo dei responsi così positivi perché, dopotutto, nei confronti di un progetto musicale newcomer c’è sempre un po’ di aspettativa. Sia il primo che il secondo singolo sono entrati nelle classifiche I-tunes rock italiane, ma soprattutto “Heavy Metal Bastet” ha raggiunto ottimi risultati anche in altri paesi come l’Indonesia. Certamente non è come entrare nelle classifiche primarie, ma sono davvero degli ottimi segnali. Apprezzamenti sono arrivati anche da operatori di settore oltreconfine.

Ogni musicista sviluppa nel corso del tempo uno stile personale, ma c’è nei Maze Of Heaven qualche retaggio delle tue esperienze passate? O si tratta di qualcosa di assolutamente diverso?

Come dice il grande Maestro Ennio Morricone le note sono 7 e tutto è già stato scritto. Questo sta a significare che è davvero difficile inventare qualcosa di nuovo, ma si può fare musica piacevole ed interessante, mettendoci la propria personalità. Io devo molto alle mie esperienze passate, senza le quali non avrei imparato a scrivere e produrre musica. C’è molto del mio passato in Maze of heaveN ma è normale, chiunque credo cerchi di mettere in pratica quello che sa fare o ha imparato. Sicuramente non mi rifaccio ai cliché che spesso inflazionano il nostro genere musicale, ma cerco di sfruttare il mio strumento, cioè tastiere e synth al 100%, senza fossilizzarmi solo su determinate sonorità. Questo fin dagli esordi.

Non solo Maze Of Heaven, tu sei coinvolto in altri progetti ed impegnato come produttore, compositore, hai il Multimedia Sound Studio, come riesci a conciliare tutte questi impegni?

Sappiamo tutti che poter andare avanti in questo mestiere garantendosi una certa stabilità, è necessario acquisire diverse capacità trasversali, che vanno aldilà del suonare solo in una o più band. Non necessariamente è negativo, anzi, questa continua ricerca di una maggiore stabilità ti porta sempre ad evolverti, a imparare nuove cose o provare nuove esperienze musicali, didattiche o di studio. È proprio questo stimolo che consente in qualche modo di rendere il tutto conciliabile.

A fine anno si traggono le conclusioni, all’inizio si programma e si hanno delle aspettative. Come è stato per te il 2017 e cosa ti aspetti dal 2018?

La cosa migliore per me è lavorare, lavorare e lavorare senza mai fermarsi, seminando positivamente. Se rimani concentrato, le aspettative arrivano prima ancora che tu pensi di realizzarle, così eventualmente eviti anche di rimanere deluso. Il 2017 per me è stato un anno proficuo, forse uno dei più proficui da quando faccio questo lavoro. Ho stretto rapporti con diverse nuove aziende produttrici di software e strumenti, nuovi allievi, nuovi progetti e nuove produzioni. Non potrei essere più soddisfatto.

Ci saranno degli appuntamenti live prossimamente? Tu che sei un profondo conoscitore tanto dell’attività in studio, quanto di quella live, quali sono gli accorgimenti che permettono ad una band di portare onstage la stessa qualità dello studio?

Al momento non abbiamo programmato su carta dei live, anche se ci stiamo lavorando. Per portare la stessa qualità live serve tanta passione, carica e nello stesso tempo precisione e conoscenza dei propri strumenti. Bisogna focalizzarsi sugli aspetti tecnici che hanno reso possibile determinati risultati in studio, senza mai perdere di vista altri fattori on stage, cioè attitudine, strumentazione e sicuramente un buon fonico.

Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato, a te l’ultima parola per lasciare un messaggio ai nostri lettori. A presto!

Grazie a te Stefano e a voi tutti della redazione. Auguro a tutti un 2018 positivo, e piano di grandi album metal!!!