“Lies” è sicuramente l’album della definitiva consacrazione per i Mellowtoy, una release matura ed intrigante, frutto di testardaggine ed impegno da parte della band. A pochi giorni dalla release ufficiale abbiamo parlato con Matt Massa, una delle delle due voci, per scoprire tutti i dettagli del nuovo full length.
Benvenuti su metal in italy! Partiamo dalle presentazioni e da qualche cenno biografico, raccontateci un po’ la storia dei Mellowtoy, da quelli di “ieri” fino a quelli attuali.
Ciao a tutti sono Matt cantante di una band in giro dal 2002 con 4 dischi all’attivo, innumerevoli shows e tour nel territorio italico ed Europeo di supporto a band internazionali come Papa Roach, Ill Nino, Disturbed, Stone Sour…
Nonostante svariati cambi di line-up abbiamo sempre tenuto testa dura e alta e portato avanti un progetto che ci ha regalato mille soddisfazioni, tra cui un disco chiamato “Lies” (la recensione) uscito in tutto il mondo il 20 gennaio per Scarlet Records e sul quale hanno lavorato alcuni dei nomi più incisivi del rock/metal mondiale.
Parliamo ora del vostro ultimo lavoro “Lies”, come mai la scelta di questo titolo? C’è una tematica ricorrente nelle varie tracce, oppure si tratta di episodi con storie ben distinte?
La scelta del titolo è avvenuta dopo averne valutati tanti altri e alla fine abbiamo optato per “Lies” perché è diretto, incisivo ed esprime appieno i vari significati del disco.
Le tracce parlano principalmente delle nostre esperienze di vita, di ciò che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, è una riflessione e un invito a considerare quali sono le cose che davvero contano nella vita.
Alcune canzoni sono legate da una sorta di mini concept basato su una storia che vede protagonisti un uomo anziano (arrivato nell’inverno della propria vita con le spalle cariche di tutte le fatiche, le menzogne, l’odio e l’amore che questo mondo può sbatterci addosso) e un bambino (che ancora respira a pieni polmoni l’innocenza più pura).
I due interagiscono in una sorta di dialogo dove l’uomo mostrerà al piccolo tutti gli aspetti negativi e “sporchi” che la vita ci può riservare, per fargli subito prendere consapevolezza delle cose che dovrà affrontare. Il bambino potrà decidere se accettare la visione di questi aspetti al fine di arrivare preparato ed avere una possibilità di cambiare le cose, oppure rifiutare tutto e crescere nella maniera più naturale e pura. La scelta si capirà facilmente leggendo i testi e guardando il nostro nuovo videoclip per la canzone “Visions”.
L’album è stato prodotto da Marco Coti Zelati, un nome che non ha bisogno di presentazioni, missato da Kyle Hoffman, che ha lavorato per band quali P.O.D., Lacuna Coil, Bush, ed è stato masteizzato da Howie Weinberg, altro nome importante della scena Metal mondiale. Come è stato lavorare con queste icone della musica?
Direi che è stata un’esperienza unica e ci sentiamo davvero onorati del fatto che questi grandi nomi abbiamo messo le proprie capacità artistiche a disposizione dei Mellowtoy.
Marco è un amico ormai da tanti anni di tutti noi e quando ha ascoltato le primissime demo del disco e ha accettato di lavorare con la band non potevamo che essere al settimo cielo.
A registrazioni ultimate abbiamo dato il disco in mano a Kyle che durante il mix ci ha avvisati della possibilità di far masterizzare il lavoro a Howie. Abbiamo preso la palla al balzo e non potevamo chiedere di meglio una volta ascoltato il risultato finale.
Rimanendo in tema, due tracce vedono la partecipazione di Christian Machado degli Ill Niño e Paolo Colavolpe dei Destrage. Come nascono queste collaborazioni? E perché su “Chain Reaction” la prima e “Bright New World” la seconda?
La prima collaborazione è nata con Cristian. Avevamo già in mano una prima versione di “Chain Reaction”, così abbiamo pensato subito che fosse adattissima per lo stile di Cris. Lo abbiamo contattato (dato che ci sentiamo costantemente con tutti i ragazzi degli Ill Nino che sono persone favolose) e lui ha subito risposto che sarebbe stato un onore lavorare al pezzo con noi. Lo abbiamo poi incontrato durante la loro ultima tappa italiana, abbiamo ascoltato il pezzo assieme e deciso le varie modalità. È stato davvero super professionale e ha fatto un lavoro fantastico.
Con Paolo invece esisteva già da tempo la volontà di collaborare. Eravamo già in parola con lui, poi una sera durante le registrazioni lo abbiamo chiamato e lui è corso subito in studio. La scelta del pezzo per Paolo è avvenuta in modo differente, nel senso che in principio avrebbe dovuto cantare su una traccia diversa, poi parlandone in studio la scelta è ricaduta su “Bright New World” che ha moltissime aperture melodiche. Ci ha chiesto qualche minuto di solitudine per trovare la linea vocale e dopo esattamente 5 secondi era pronto! Personalmente amo quel pezzo e la linea disegnata da Paolo.
“Lies” presenta diverse analogie con il precedente “Pure Sins”, il sound dei Mellowtoy è riconoscibile, ma quali sono le principali differenze con il precedente capitolo discografico?
Direi che di differenze ce ne sono parecchie.
Ad esempio per quanto riguarda le parti vocali abbiamo cercato di sviluppare nuovi schemi ed esplorare nuovi orizzonti che in “Pure Sins” erano meno evidenti. Anche per quanto riguarda la struttura stessa dei pezzi non ci siamo posti obblighi o schemi precisi da rispettare, caratteristica forse più visibile sul predecessore di “Lies”.
Dal punto di vista compositivo avete seguito una metodologia ben precisa per la stesura dei brani? Ciò che voglio dire è: si parte da una idea, un riff, una linea melodica per poi svilupparla tutti insieme?
Ogni canzone è a sè. La maggior parte delle volte è più automatico partire da un riff di chitarra per poi sviluppare il pezzo attorno ad esso, ma alcune delle nuove tracce sono nate addirittura da una linea vocale, un ritornello o una melodia, o paradossalmente da un giro di batteria per quanto possa sembrare assurdo! Ma il bello è proprio questo: Non avere obblighi o vincoli e cercare ispirazione in ogni dettaglio.
Avete intrapreso vari tour fuori dall’Italia con band di un certo calibro, come Papa Roach, Disturbed, Ill Niño, Alter Bridge, Stone Sour, solo per citarne alcune. In che modo queste esperienze vi hanno arricchito sia a livello personale che musicale? Che differenze avete riscontrato tra il pubblico italiano e quello estero?
Quando capitano tour o shows con gruppi di livello mondiale noi molto umilmente prendiamo in mano carta e penna e prendiamo appunti ahahah… A parte tutto c’è davvero sempre da imparare. Osservare da vicino i vari soundcheck, la produzione del live, gli atteggiamenti e altri vari aspetti riguardanti lo show, ci ha insegnato ad assumere sempre più un atteggiamento professionale e spinto a curare ogni minimo dettaglio che fa parte dello spettacolo. Una cosa che poi tengo sempre a sottolineare è che, a parte rari casi, le band di caratura mondiale e il loro staff sono formate da persone umilissime e disponibili e ciò fa la differenza in tutto e per tutto.
Le differenze tra il pubblico italiano e quello estero ci sono, ma dipende moltissimo da concerto a concerto. Purtroppo in Italia le band faticano un sacco a smuovere un numero elevato di persone che le seguano costantemente e questo influenza un po’ tutta l’atmosfera che un concerto può creare. Ma dobbiamo sottolineare che negli ultimi anni sono uscite tante band italiane capaci di imporsi anche all’estero. Questo sta facendo piano piano crescere l’interesse verso molte nostre realtà, ma c’è bisogno del supporto di tutti (band comprese).
Tra le varie iniziative di supporto all’uscita dell’album c’è anche il video di “Visions”. Potreste darci qualche informazione sulla sua realizzazione? Che messaggio avete voluto esprimere attraverso le immagini?
Il video di “Visions” è appena uscito e sta andando benissimo. È stato diretto da Tommy Antonini, che ha saputo sviluppare le idee e i concetti del testo in modo superbo. Il messaggio principale è sottolineare la quantità infinita di contraddizioni e ingiustizie che viviamo nella realtà che ci circonda. Ci sono due protagonisti principali: un uomo e un bambino i quali osservano alcuni aspetti della vita che affrontiamo tutti i giorni. Ovviamente lo fanno con occhi differenti l’uno dall’altro: l’uomo con occhi consapevoli e maturi, il bambino con atteggiamento puro e innocente. Il messaggio non vuole essere un attacco o una presa di posizione diretta contro qualcosa o qualcuno, anche se affrontiamo argomenti forti ed espliciti, ma bensì un invito a riflettere, ad aprire la mente, a non escludere a priori delle idee o fatti per quanto assurdi possano sembrare.
Capitolo live, quali saranno le date di supporto all’uscita di “Lies”? Oltre ovviamente al release party che si terrà il 7 febbraio, state preparando qualcosa di speciale per quel giorno?
Ci sono già moltissime date confermate per quanto riguarda l’Italia e l’alto interesse generale non può che farci felici.
Alcune di queste verranno annunciate a breve oltre a diverse altre in territorio estero a cui stiamo lavorando.
Come hai ben ricordato il release party di “Lies” sarà SABATO 7 FEBBRAIO all’Honky Tonky di Seregno. Abbiamo optato per l’Honky perché è praticamente casa nostra, abbiamo scelto personalmente le band di supporto e ci sarà un costo d’ingresso abbastanza ridicolo. Detto molto sinceramente mi sento di dire che lo show in questione sarà unico per diversi motivi, a partire dalla scaletta fino ad arrivare a tutta la scenografia, studiata apposta per quello show e su cui abbiamo lavorato per giorni e giorni.
Qualche motivo per cui valga la pena non venire?? Non credo ahah
Quali sono i traguardi che vorreste raggiungere con il vostro quarto album? Ci sono degli obiettivi che vi siete prefissati?
Non ci siamo mai posti traguardi specifici in corrispondenza dell’uscita di un album. Ciò che ci interessa maggiormente è calcare più palchi possibili e far sentire la nostra musica in giro per il mondo. Posso dire che forse mai come ora abbiamo avuto così tanta voglia di portare le nuove tracce on stage.
Bene ragazzi, l’intervista è conclusa. Vi ringrazio per il tempo che ci avete concesso, a voi le ultime parole da lasciare ai nostri lettori ed ai vostri fans. A presto!
Grazie mille dello spazio ragazzi, tenete d’occhio i nostri canali web per qualsiasi news. Avremo tantissimi annunci da fare nei prossimi giorni!
Andate ai concerti, sostenete le band! Ci vediamo on stage.