Che i Melody Fall siano una band con una certa esperienza alle spalle è una sensazione che matura ascoltando i loro brani e viene confermata dando uno sguardo alla loro biografia. La loro è una storia che ha inizio nella metà degli anni 2000, si sviluppa col debut album del 2008, passando attraverso esperienze formative, siano esse condivisibili o meno, come la partecipazione al Festival di San Remo, fino alla realizzazione del secondo lavoro, dato alla luce nel 2012, anno che porta la band ad esibirsi persino in Giappone.
Quello che ci presentano questi ragazzi, non è semplicemente pop punk, ma sono ben delineabili alcune varianti melodiche e sfumature rock, sul modello californiano, che ricordano vagamente artisti tanto cari alle nuove generazioni d’oltreoceano, ma nel loro caso, con un approccio ben più commerciale. Al di là dei paragoni e dei rimandi stilistici, non sempre apprezzati dagli artisti, passiamo all’oggetto delle nostre attenzioni: “The Shape Of Pop Punk To Come”.
Quinto lavoro per questa band, la quale ci presenta 12 tracce (tra cui una cover) prodotte in maniera ottima, che, in generale, denotano una certa freschezza compositiva, ritmiche decise e lineari, condite da ritornelli ammiccanti e “sbarazzini”, così come detta la scuola pop-punk rock. A primo impatto si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una voce femminile e bisogna tendere l’orecchio con impegno per comprendere che, in verità, si tratta del singer Fabrizio Pan. Questa non è assolutamente una critica, ma un punto a favore della band, dato che in questo panorama spesso si gioca sulla non definibilità delle timbriche vocali.
Il brano d’apertura “Yours Sincerely” risulterebbe la giusta colonna sonora per un party ambientato in un college americano, così come ben presente nell’immaginario collettivo. A questo seguono dei pezzi energici, come “Wating Violently”, veloce e melodico, i cui riffs e le linee vocali ci riportano inevitabilmente a ricordare sonorità paragonabili a quelle degli irlandesi Ash. Ci si accorge senza dubbio della piacevole ballad “Laura”, fino a giungere all’ultimo atto del lavoro, che si conclude con la cover “Sembon Zakura” della giapponese Wagakki band; scelta originale, ma non del tutto sorprendente, viste le pregresse frequentazioni nipponiche della band la quale, anche in questa occasione, strizza l’occhio al mercato del sol levante.
In conclusione, “The Shape Of Pop Punk To Come” è un lavoro che, grazie alla piacevolezza delle trame melodiche, unite a ritmiche veloci, scorre senza annoiare. Una volta ascoltata l’ultima nota, si resterà con l’impressione di aver assistito ad buon lavoro.