Ho scoperto i miei nuovi miti. Loro sono i Blodiga Skald, Folk Metal band romana che alterna le atmosfere tipiche del Folk ai ritmi frenetici di uno speed metal che riserva delle sorprese da veri globetrotter! Poi vi dico perchè…
I Blodiga Skald nascono a roma nel 2014 da un idea del batterista Nicola Petricca e del chitarrista Daniele Foderaro. Al progetto si uniscono subito il cantante Anton Caleniuc, la tastierista Ludovica Faraoni e il bassista Emanuele Viali. Fin qui tutto normale se non fosse per l’utilizzo della fisarmonica al posto di una banale cornamusa e per un songwriting che sembra un appendice di un tomo qualsiasi di Tolkien.
Si parla di orchi, di goblin in lotta tra loro e con il mondo circostante al grido di “Tefaccioseccomerda“. E’ così che si intitola l’EP di 4 brani che la band sta promuovendo attualmente.
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L’EP è uscito nel novembre del 2015. Colpisce l’eterogeneità delle soluzioni musicali proposte. Se in “Blood and Feast” il veloce folk metal si presenta come un biglietto da visita interessante, un curriculum da voler leggere ed approfondire, nella successiva “Latin Fear” colpisce il richiamo cubano dell’intro, che poi viene sviluppato nel corso del pezzo:
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Questi Blodiga Skald dimostrano un’intelligenza musicale da non sottovalutare. Per alcuni aspetti mi ricordano gli svedesi Avatar, ma con un’attitudine diversa trattandosi di generi differenti. In “No Grunder No Cry” esplode la dolce potenza:
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Chiude l’Ep “Valzer Of Disgrace“: pezzo che sfiora l’epico, condito da dosi orchestrali che ne infiammano la resa. Si riscontrano similitudini con “Black Heaven” dei Macbeth, ma è curioso come venga fuori anche l’aspetto un po’ gitano, per via della fisarmonica che trova una consistenza incredibile nonostante il costrutto d’impatto:
