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Metal Story: “Tension at the Seams” degli Extrema e i due live con Vasco

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Tension at the Seams, un album, quello degli Extrema, che mette il punto su un periodo storico (irripetibile) del metal italiano.

Il 10 febbraio del 1993 esce Tension at the Seams, debut album degli Extrema. Solo tre giorni più tardi, durante un firmacopie al Virgin Megastore di Milano avviene il delirio con centinaia di fan in coda per acquistare il disco e farselo autografare. L’album diventa un caso assoluto nel panorama metal del nostro Paese, arrivando a vendere circa quindicimila copie. Cosa che nemmeno i Vanadium.

Segue un tour italiano di una decina di date sold out sponsorizzate da Pieroni e la sua agenzia denominata, al tempo, Rock’n’Dogs.

Sembra finita lì quando, grazie a Diego Spagnoli (stage manager di Vasco Rossi), riescono ad aprire le due date del tour de Gli Spari Sopra di Vasco Rossi, il 4 e il 5 giugno del 1993 a Bergamo davanti a 90mila persone. Le esibizioni vanno alla grande ma l’accoglienza non è proprio stellare: panini, monetine, insulti. Il pubblico di Vasco non gradisce.

G.L. Perotti: «Mi imposero di mettere una t-shirt di Vasco. Il primo giorno lo feci, il secondo dissi di no. Indossai una maglietta dei Sepultura uscii sul palco e urlai: “Vi piace il metallo?”. E tutti all’unisono: “Noooo!”. “Beh, ve lo beccate lo stesso!” e partimmo a razzo. Mi lanciarono una marea di monetine e, quando le finirono, cominciarono con i panini. Ne presi uno al volo e ne mangiai un pezzo. Tritammo tutti e alla fine dello show raccolsi pure tutti i soldi che mi avevano lanciato contro. Mi riempii le tasche e ringraziai il pubblico per quella trentina di mila lire che mi avevano regalato!».

Qualche giorno dopo arriva dalla Barley Atrs la chicca assoluta: la possibilità di aprire per i Metallica, Megadeth, The Cult e Suicidal Tendencies allo Stadio delle Alpi di Torino. La data è quella del 22 giugno del 1993, 35mila persone sono lì ad urlare, sudare e pogare. «Una cosa da brividi, tutto lo stadio cantava con noi. Una scena da pelle d’oca!» Chiosa Tommy Massara.
«Arrivammo allo stadio di mattina presto», racconta Perotti, «passammo un botto di tempo nel camerino e, visto che da bere ce n’era poco, mi fumai di tutto. Alle 16 salimmo sul palco, volevo fare un massacro e lo facemmo. Andò oltre ogni nostra aspettativa, al contrario di Vasco quello era il nostro pubblico. Ritornai nel back stage eccitatissimo e il tour manager dei Metallica mi fece i complimenti. Fu una bella soddisfazione».

Epico quanto accade con il merchandise. Il management dei Metallica, dopo un attento controllo sulla merce, chiede una percentuale sugli incassi pari al 15%. Ma durante e dopo il festival si fa in modo di aggiungere, ovviamente di nascosto e senza rispettare i patti, molto ma molto di più. Alla fine la band conta un incasso pari a circa venti milioni di vecchie lire (10mila euro).

(Tratto da: “È un fottuto massacro collettivo – La biografia degli Extrema” di Massimo Villa. Tsunami Edizioni.)