Stasera c’è aria di festa. Non solo di festa, di festa ben riuscita. Anzi, c’è proprio un’atmosfera da festival nordeuropeo, e lo capisci quando, un’ora prima dell’inizio dei concerti, c’è già la fila al bagno. Al bagno dei signori.
Anche il tempo contribuisce a creare questa atmosfera da nord Europa: una pioggia scrosciante, che però non ha fermato centinaia di persone, fra spettatori, artisti sul palco e sotto il palco, staff del locale, organizzatori dell’evento. Sicuramente grande merito va dato agli organizzatori, che non si sono fatti scoraggiare dalle previsioni meteo, e, in una mattina, hanno montato 4 tensostrutture per limitare al massimo i disagi dei partecipanti.
E poi le band, tutte di altissimo livello: a scaldare la serata ci pensano Altjira e Grumo, che si avvicendano sullo stage iniziando a far scapocciare il pubblico che, nonostante l’orario (si parla dell cinque del pomeriggio), è già numeroso. Poi sale sul palco il Blues, con la B rigorosamente maiuscola: Jhonny La Rosa, in coppia con Niky Milazzo. Da questo momento in avanti noterete che ci saranno foto solo dal fianco del palco o dal mixer: sottopalco si scatena l’inferno, un pogo continuo che accompagna le esibizioni dei The Modern Age Slavery, delle vere e proprie macchine da guerra, seguiti dai Distruzione e dai Raw Power, due gruppi di ragazzini che da più di 20 anni non smettono di saltare sul palco e far saltare sotto il palco. In chiusura gli Injury, il gruppo di Artio. E qui carica e commozione si vedono, sono concrete, si possono toccare. Poi ti giri verso il pubblico e vedi anche tanti sorrisi, tanti baci, tante corna alzate al cielo, tanta birra alzata al cielo. Tutto questo è nato da un fatto accaduto 3 anni fa, senza senso, che ha strappato via da questo mondo un ragazzo, un figlio, un fidanzato, un amico, per molti un fratello, consegnandolo alla memoria e al cuore di tutti quelli che erano qui oggi e quelli che avrebbero voluto esserci.
L’Arrogant Pub devolverà parte dell’incasso al CORE (centro oncologico ed ematologico di Reggio Emilia) in memoria di Andrea.
Photo gallery Matteo Virga – REM Photography. In genere non sono parco, ma questa volta ho volutamente esagerato: eravate tanti e meritate tutto lo spazio possibile
Il pubblico
Le band, in ordine di apparizione