Secondo full length per i My Black Light, band di Biella che propone un Metal moderno marcatamente Dark/Gothic, con “A New Chance” aggiungono un tassello importante nella loro carriera e ci regalano un album di buona fattura.
Ci troviamo dinanzi ad un female fronted metal band, dal momento che è attorno alla voce della cantante Monica Primo che ruota il songwriting dei MBL. Dal punto di vista strumentale il sound è costituito da chitarre corpose, drumming possente e parti elettroniche ben presenti, ma mai preponderanti. Lungo la tracklist si alternano tracce melodiche, dalle atmosfere sognanti e dilatate, ad altre più arrembanti, aggressive e di grande impatto, come ad esempio “Fuck You Fate, brano dal quale è stato tratto anche un video.
L’apertura è affidata a “Transition”, brano in cui la componente elettronica composta da Rudy Coda Bertetto gioca un ruolo fondamentale e ci fa immergere nel mondo dei My Black Light. Con la seguente “The Joke” iniziamo a fare sul serio, i Nostri calano in tavola tutte le loro carte e dimostrano sin da subito quali siano le loro qualità: il riffing di Emanuele Rossi inizia subito a dettare legge ed i toni si fanno minacciosi. Nel corso del brano trovano spazio anche passaggi più riflessivi, introspettivi, durante i quali apprezziamo anche il basso di Fabrizio Forti ed il primo assolo di chitarra, davvero ben fatto.
“Midnight Train” ci propone la stessa formula, ma questa volta il riff portante di chitarra è decisamente più quadrato ed il brano più sostenuto. “Making My Way” dopo un inizio incisivo, si attesta su ritmiche più pacate ed atmosferiche, con la voce di Monica che alterna passaggi quasi sussurrati ad altri acuti e tesi. C’è anche spazio per una sorta di ballad gotica, che si materializza con “Leave Me With A Smile”, brano ben riuscito che rimane impresso in mente. Tra le altre sicuramente da menzionare “Are You A Liar”, dove è particolarmente presente, rispetto alle altre tracce, anche la voce di Rudy, il quale predilige delle vocals melodiche e ruvide allo stesso tempo, non disdegnando qualche growl. A concludere ci pensa la titletrack “A New Chance”, che rappresenta uno degli episodi meglio riusciti del platter, non solo nelle linee vocali d’impatto, ma anche per la parte strumentale soprattutto nella seconda metà della traccia, che vede tastiere, chitarra, basso e batteria dare dimostrazione di padronanza tecnico-compositiva in un crescendo nervoso.
“A New Chance” è un album piacevole, non rivoluzionario, ma certamente di buona fattura e con soluzioni interessanti, che verrà apprezzato dagli amanti del genere.