Home Interviste Namida: “Ribellione, vulnerabilità, autenticità riassumono l’essenza del mio album”

Namida: “Ribellione, vulnerabilità, autenticità riassumono l’essenza del mio album”

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Con Bimbi Cattivi, Namida squarcia il velo delle apparenze e ci trascina in un viaggio senza filtri nel caos emotivo di una generazione che non ha paura di farsi male. Un album che è più di una semplice raccolta di canzoni: è uno sfogo, un grido di ribellione, una festa senza fine con il sapore amaro del giorno dopo. Tra chitarre pop punk che corrono veloci e momenti di crudele vulnerabilità, ogni traccia è un pugno in faccia e una carezza insieme, un racconto sincero di cuori spezzati, sogni testardi e notti che non vogliono finire.
Ma chi sono davvero questi Bimbi Cattivi? Sono quelli che si sentono fuori posto ma non smettono di cercare, quelli che rompono le regole senza paura di sporcarsi le mani. Namida li racconta senza filtri, con una scrittura diretta e viscerale, capace di trasformare il disordine in musica.
In questa intervista, ci addentriamo nel cuore pulsante del disco e nel percorso della cantautrice punk rock che ha fatto della sua autenticità la sua forza. Dal legame con la provincia all’esperienza sui grandi palchi, Namida ci porta dietro le quinte del suo mondo, dove la vulnerabilità è un’arma e la musica, più che una scelta, è un destino.

Il tuo percorso artistico è stato caratterizzato da tante esperienze live, dai festival fino all’apertura di grandi concerti. Quanto è stato importante per la tua crescita esibirti su palchi così diversi?

Esibirmi su palchi diversi è stato fondamentale per la mia crescita artistica. Ogni concerto, che fosse in un piccolo locale o in un grande festival, mi ha insegnato qualcosa di nuovo. L’interazione con il pubblico e la capacità di adattarmi a diverse atmosfere e contesti hanno arricchito il mio modo di esprimermi e di comunicare la mia musica.

Hai iniziato da giovanissima, passando attraverso concorsi e festival. C’è stato un momento preciso in cui hai capito che la musica sarebbe stata la tua strada?

La musica ha sempre fatto parte della mia vita, ma vivendo in provincia non la vedevo come una reale opportunità per me. Credo che tutto sia cambiato quando ho conosciuto il mio attuale manager nel 2018. Da quel momento, ho iniziato a vedere la musica come una vera vocazione e ho capito che avrei dovuto fare di tutto per far parte di quel mondo. È stato un punto di svolta fondamentale nel mio percorso artistico.

Il legame con la provincia emerge molto nelle tue canzoni, sia nei testi che nel senso di appartenenza. In che modo il contesto in cui sei cresciuta ha influenzato il tuo modo di scrivere?

Crescere in provincia ha influenzato profondamente il mio modo di scrivere. La vita quotidiana, i piccoli dettagli e le relazioni umane hanno ispirato i miei testi. Ho cercato di catturare le emozioni e le esperienze che caratterizzano la vita in questi contesti, creando un legame diretto con chi condivide le stesse realtà.

Nel 2024 hai aperto il tour “Vasco Live 2024” a San Siro. Cosa ha significato per te questa opportunità?

Aprire per Vasco Rossi a San Siro è stato un sogno che si avvera. È stato un onore poter condividere il palco con un artista che ha segnato la storia della musica italiana e anche la mia vita personale. Questo evento ha rappresentato un importante riconoscimento per il mio lavoro e un’opportunità incredibile per raggiungere un pubblico più vasto.

Con l’album “Bimbi Cattivi” hai fatto un passo importante nella tua carriera. Guardando al futuro, cosa sogni per la tua musica e cosa speri di lasciare a chi ti ascolta?

Sogno di continuare a crescere artisticamente, sperimentando nuove sonorità e collaborazioni. Vorrei che la mia musica possa essere una fonte di conforto e ispirazione per chi l’ascolta, aiutando le persone a sentirsi comprese e meno sole nelle loro esperienze.

Se dovessi descrivere “Bimbi Cattivi” con tre parole che rappresentano il suo spirito, quali sarebbero e perché?

“Ribellione, vulnerabilità, autenticità.” Queste parole riassumono perfettamente l’essenza dell’album. La ribellione rappresenta il desiderio di rompere le convenzioni, la vulnerabilità è la chiave per connettersi con gli altri, e l’autenticità è ciò che desidero portare in ogni canzone e performance.

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