La recensione che vi proponiamo oggi riguarda un Ep uscito nel 2014, stiamo parlando di “Blackera” dei Nebrus, che ci offrono una devastante miscela di Black Metal, concentrata in 32 minuti di massacro sonoro. All’interno di questo lavoro son presenti 3 brani nuovi, più una cover degli Akerbeltz, con i quali il quintetto sfodera tutto il suo potenziale: canzoni spietate con parti molto cadenzate e con qualche inserimento di melodie taglienti a impreziosire il platter in questione.
Nel complesso le sonorità sono potenti e malvagie, come si confà ad una band del genere. “Wolfpride”, ad esempio, è una song che inizia con un incedere diabolico, lenta e maligna nelle costruzioni armoniche, per poi sfociare in una parte che fa affidamento su ritmiche mid tempo, con melodie di tutto rispetto.
Dal punto di vista vocale, la prestazione del singer è decisamente a livello in tutti gli episodi di questo Ep, mantenendo così una tensione costante ed alta. Lo stile emanato dalla voce di Noctuaria scandisce i tempi di tutte le tracce del disco. Con questo lavoro i Nebrus si attestano a un ottimo livello sia compositivo che di maturità artistica.
La composizione dei pezzi fa intendere al pubblico, in maniera molto chiara, la radicalità violenta e il desiderio intenzionalmente malvagio che la band in questione intende trasmettere, ottima quindi la trasposizione in note di quella che è l’idea musicale del combo.
Non solo il brano “Wolfpride” è appositamente costruito in maniera perfetta per sottolineare la cattiveria e la malignità con le quali i Nebrus vogliono scuotere il pubblico, ma l’intera cover possiede quest’azione impressionante e insieme devastante anche e soprattutto grazie ad una una mescolanza esclusiva tra parti lente, al limite dell’ipnotico, e parti violentissime.
Vorrei sentire il tutto sulla lunga distanza e con una produzione che dia molto più risalto alle songs in questione. Un disco potente, maligno, ben suonato e costruito in maniera impeccabile.
Consigliatissimo.