“Campo de’ Fiori” è il nuovo lyric video dei Necrofili, Death Metal band di Rieti in attività dal 2005, tratto dall’ultimo EP uscito ad aprile dal titolo “Immaculate Preconception”.
Dopo aver rilasciato ad inizio 2017 il full-length “The End Of Everything”, la cui realizzazione ha richiesto oltre cinque anni, i Necrofili scelgono di dedicarsi ad un EP di breve durata da poter rilasciare in un minor lasso di tempo. Nel giro di due anni vengono composte ed incise le cinque tracce incluse nel nuovo “Immaculate Preconception”.
● “A Lullaby for Reason” è una intro acustica di carattere strumentale, senza testo, ma è possibile udire in sottofondo le parole di Giordano Bruno: “Ho
combattuto. Ed è tanto. Ritenni di poter vincere, ma natura e sorte, studio e sforzi repressero. Ma già è qualcosa, essere sceso in lotta, poiché vedo che in
mano al fato è la vittoria. Fu in me quanto era possibile e che nessun venturo secolo potrà negarmi ciò che di proprio un vincitore poteva dare, non aver
avuto timore della morte. Non essersi sottomesso fermo in viso a nessuno che mi fosse simile, aver preferito morte coraggiosa a vita pusillanime”. Viene così
introdotto il tema che ha dato il titolo all’intero lavoro: la lotta contro i pregiudizi, di qualunque origine essi siano.
● “Infaithcted” è una opener veloce e rocciosa, nello stile più “classico” dei Necrofili, cioè un ibrido tra il death ed il thrash metal old school, con un
cantato screaming molto particolare. Il titolo nasce dalla contrazione delle parole “infected” (infetto) e “faith” (fede), e tratta i pregiudizi instillati nella
mente degli individui ad opera dalla formazione religiosa a cui, sin dalla giovane età, sono direttamente o indirettamente esposti, gettando il seme
della fede e conducendo verso “l’immacolato pregiudizio” citato nel titolo dell’EP (“Immaculate Preconception”, gioco di parole con “Immaculate
Conception”, che è “Immacolata Concezione”).
● “Campo de’ Fiori” è il brano più lungo della raccolta, e attraversa numerosi cambi di tempo e di atmosfera, passando da una intro acustica ad una
parte rocciosa e ritmata centrale, per chiudere poi con una cadenzata e soffocante parte lenta nel finale. Il testo, questa volta, è in italiano
(esperimento già tentato in altre occasioni in passato dal gruppo). Il riferimento del titolo è alla piazza di Roma dove, il 17 Febbraio del 1600,
venne arso vivo Giordano Bruno, condannato a morte dalla Chiesa Cattolica per non aver abiurato e rinnegato la propria filosofia. Il testo parte dalla
vicenda di Bruno (“A Campo de’ Fiori, arde la scienza, per chi non abiura, nessuna clemenza”) per arrivare ai giorni nostri (“la chiesa”, “lo stato”, “la
piazza”, “la rete”: tutto è “Campo de’ Fiori”) e valicare i confini religiosi, denunciando il pregiudizio in qualunque forma arrivi, ed ammonendo
l’ascoltatore affinché non cada mai nel bias di conferma caratteristico dei pregiudizi contemporanei.
● “The Shapeless Thing” è un altro brano lungo ed articolato. Si distingue per essere il primo, nelle vicende discografiche dei Necrofili, a non essere firmato
da Carlo Pelliccia. Il brano è stato infatti interamente composto (testo e musica) da Alessandro Fusacchia, entrato in formazione durante la fase finale
delle registrazioni dell’album precedente, e per il quale è stato quindi impossibilitato nel dare alcun apporto dal punto di vista del songwriting. La
“cosa informe” del titolo è la depressione, tema intorno al quale girano le metafore del testo. Anche questo brano attraversa diversi momenti: una intro
più melodica, una strofa infuriata ai limiti del black, un ritornello su tempi dispari, un lungo solo di Fusacchia, ed un finale melodico accompagnato da
un cowbell.
● “Army of the Reaper” è, per certi versi, il brano più particolare del lotto, in quanto più quadrato, più melodico e meno abrasivo di quanto ci si
aspetterebbe dalla band. Si tratta di un brano scritto di getto a scopo celebrativo, per ricordare il primo progetto musicale in cui, più di 20 anni fa,
Carlo Pelliccia (voce e chitarra) e Marco Dalmasso (batteria) iniziarono la loro collaborazione musicale, che ha poi portato alla formazione dei Necrofili
negli anni successivi. Il testo è un collage dei titoli di vecchi brani di quella band adolescenziale, ed anche lo stile musicale è vicino a quanto veniva
proposto 25 anni fa in quel progetto. Il brano risulta pertanto mediamente più orecchiabile degli altri, e contiene delle strofe cantate con voce melodica e
pulita. Pensato originariamente per essere accreditato come una bonus track, si è deciso poi di tenerlo nella tracklist ufficiale, in quanto alcuni
elementi più melodici ed arpeggiati che qui fanno la loro comparsa stanno venendo progressivamente inglobati nello stile dei Necrofili, e faranno di
nuovo capolino nelle pubblicazioni future (la cui fase di songwriting è già partita da mesi).
“Immaculate Preconception” è stato rilasciato il 12 Aprile 2019 sulle principali piattaforme digitali ed in formato CD.
Il disco è stato auto-prodotto negli studi e nella sala prove dei Necrofili.
L’artwork dell’EP è stato realizzato da Claudia Ianniciello, affermata illustratrice attiva soprattutto nei settori del fumetto e dell’editoria. Il soggetto ritrae una Madonna non convenzionale, tutt’altro che immacolata, che sorregge il frutto del suo seno nella forma di una orrida, ma pur sempre santa, larva. L’opera si ispira alle numerose “madonna sul trono col bambino” dell’arte sacra medievale (come quelle di Giotto e Masaccio), citandone la composizione e riprendendone i toni dorati. Qui la Madonna, invece di essere accompagnata dai Santi delle opere originarie da cui trae ispirazione la copertina, è circondata dai ritratti dei quattro componenti dei Necrofili.
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