Home Interviste Neverhush: “Non siamo dei mostri tecnicamente, ma siamo una famiglia”

Neverhush: “Non siamo dei mostri tecnicamente, ma siamo una famiglia”

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Il 25 gennaio uscirà “Senza Regole”, nuova fatica discografica dei romani Neverhush, il 07 ci sarà invece il release party al Jailbreak Live Club di Roma, abbiamo approfittato dell’evento per ripercorrere con Guido Brunetti (chitarra e voce) 14 anni di carriera ed il processo che li ha portati alla pubblicazione di “Senza Regole”.

Ciao Guido, la storia dei Neverhush ci riporta indietro al 2003. Quattordici anni contrassegnati da cambi in line up e molta calma per la realizzazione di album. Come mai?

Eravamo molto giovani e a 20 anni non pensi quanto un progetto musicale possa essere importante,poi con l’andare del tempo le persone cambiano i propri punti di vista e le proprie ambizioni. Il primo disco ci piace molto ma oggi siamo tutta un’altra band. Questo secondo disco tanto desiderato “senza regole” è stato frutto di una lenta maturazione, vi si trovano dentro 6 anni di lavoro, e dopo l’uscita del bassista e l’ entrata del nuovo batterista abbiamo riarrangiato tutto il disco da capo,facendolo diventare lo specchio di quello che siamo oggi.

Tra l’altro voi avete iniziato con una voce femminile, per poi accantonare l’ idea dopo poco. Oggi, viste anche le nuove dinamiche musicali, pensate che si possa ritornare all’ idea originaria?

La voce femminile nei Neverhush durò per circa una paio di settimane, cercavamo un sound più duro di quello che di solito si ascolta nel rock italiano e una voce femminile sarebbe stata poco appropriata, poi i nostri testi sono in italiano, mettendo una voce femminile ci saremmo più avvicinati al pop che al rock ed è quello che assolutamente non vorremmo mai fare. Quindi no,non ritorneremo mai sull’idea originale.

Il prossimo 25 gennaio uscirà il nuovo album, con anteprima al release party organizzato al Jailbreak di Roma il 7 gennaio. C’è anche una guest molto importante. Come nasce questo album, quale il processo che ha portato al disco?

Il nostro guest è Roberto Tiranti dei grandi Labirynth e Wonderworld, siamo veramente felici di aver la sua voce su un nostro brano, con lui abbiamo diviso diverse serate ed è nata un’ amicizia speciale, Roberto è veramente un artista a tutto tondo. Questo disco ci ha fatto veramente sudare, come dicevamo prima 6 anni di duro lavoro, vuoi un po’ per i cambi di line-up e comunque volevamo essere soddisfatti al cento per cento del nostro lavoro. Poi quando Gabriele dalla batteria è passato al basso ed ha lasciato le pelli a Davide, abbiamo praticamente ricominciato da capo, stesse canzoni ma con nuovi arrangiamenti.

Chi ha scritto i pezzi? Da dove avete preso spunto?

Al contrario del primo disco dove i pezzi sono stati quasi tutti scritti da Guido, a questo nuovo album ci abbiamo veramente lavorato a 4 teste. Gli spunti musicali sono tanti, dal metal fino all’ Hard Rock dei bellissimi ’80. Poi per i 2 pezzi più recenti abbiamo anche usato accordature diverse in drop d. Anche se non si può dire più molto nell’ Hard Rock, cerchiamo comunque di essere sempre noi stessi. Per quanto riguarda i testi ci basiamo sulla nostra realtà, sui nostri sentimenti e su quello che passiamo ogni giorno, che sia bello o brutto. Fondamentalmente raccontiamo la nostra vita sperando che qualcuno ci si possa immedesimare, comunque senza dimenticare il sociale, ma politica nei nostri testi non ne troverete mai.

Avete in mente anche tour per la promozione del disco?

Ci stiamo ancora lavorando con la nostra Booking la Brothel Of Sound. Il problema è che abbiamo molti impegni lavorativi, ma cercheremo di fare comunque delle date al di fuori di Roma e Lazio, sempre in Italia, dato che i nostri testi sono tutti in italiano. Speriamo vivamente di poterci riuscire.

Quale credi che sia la vera forza di questa band?

La vera forza di questa band è l’unione. Non siamo dei mostri tecnicamente, non siamo i più bravi né a suonare né a scrivere, ma abbiamo qualcosa che tante band non hanno: la voglia di stare insieme, anche al di fuori della musica. Siamo come una famiglia, ci vogliamo bene sul serio e, quando c’è qualcosa da dire, urliamo litighiamo e certe volte siamo quasi arrivati alle mani. Abbiamo sempre risolto e ci siamo sempre aiutati nei momenti di difficoltà che ti presenta la vita, questa è la vera forza dei Neverhush.