Una storia travagliata accompagna il debutto sulla lunga distanza dei Nexus Opera, dieci anni per giungere alla pubblicazione di “Tales From WWII“, un lasso di tempo che dimostra la caparbietà di questi ragazzi nel voler raggiungere un traguardo molto importante, abbiamo parlato con loro per scoprire i particolari di questo album.
Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. I Nexus Opera sono un combo Metal abruzzo-siculo-romano, culture diverse che si incontrano, potreste presentarvi ai nostri lettori?
Salve Metal Italy e grazie del tempo dedicato.
Per alcuni di noi forse cultura è una parola grossa :). Scherzi a parte, siamo i Nexus Opera, un gruppo di 6 amici appassionati di metal che circa 12 anni fa si sono uniti con la voglia di realizzare un sogno. Marco Giordanella è il chitarrista e fondatore dei Nexus a cui ha dato la prima impronta al sound con uno stile Power Metal dalle ritmiche veloci un pò alla Stratovarius. Alessandro Pinna è il chitarrista solista e co-fondatore della band, patito dei virtuosismi di Yngwie Malmsteen dalla tenera età di 6 anni. Gianfrancesco Araneo è il tastierista di Pescara che, ai tempi, fu il primo a rispondere all’inserzione dei due loschi figuri di cui sopra intenti nella ricerca dei ‘right guys’ per formare la band dei loro sogni. Il suo sound è un vero e proprio marchio di fabbrica power-oriented sia negli accompagnamenti che nei assoli che danno corpo e avvolgono le canzoni della band. Enrico Perciballi, il nostro bassista castellano (nel senso dei Castelli Romani) che andrebbe ogni sera a cena con Steve Di Giorgio e riempirebbe di decine di note di basso ogni secondo di canzone.
Davide Aricò, è il vocalist catanese entrato nella band grazie all’amicizia con Enrico; è anche l’autore dei testi nati dalla sua passione per la storia delle guerre (in particolare quelle mondiali) liriche che sembrano legarsi e diventare un tutt’uno con i brani creati dalla band. Alessandro Novelli, è il batterista ultimo ‘acquisto’ entrato nei Nexus post reunion nel 2012, bravo a far subito suoi i vecchi pezzi e dare il via ai nuovi. Ecco…questi sono i Nexus Opera.
Andiamo subito al sodo: “Tales From WWII” arriva a distanza di dieci anni, si tratta di brani che avevate composto nella maggior parte dei casi nei primi anni di attività, per l’occasione hanno subito degli aggiornamenti o sono rimasti così come composti all’epoca?
In relatà quattro delle nove tracce sono state scritte una decina di anni fa e sono proprio quelle che suonavamo nel nostro primo periodo ai live. I pezzi ci piacevano così e sono rimasti praticamente inalterati se non per qualche riff o aggiustamento nel sound delle parti di tastiera. La nuova produzione comprende, invece, Katyn, Laconia, Freedom Fighters, For a 1000 Cranes e The End of War.
Da un punto di vista concettuale l’album ruota intorno a tematiche inerenti alla Seconda Guerra Mondiale, come mai avete sentito il bisogno di affrontare questo tema? Si tratta di un argomento che verrà sviluppato ulteriormente in futuro?
Le idee e i temi su cui basare le canzoni sono frutto della passione di Davide, appunto il cantante, per la storia delle guerre. In particolare la WWII è stata di fondamentale importanza per tutto il mondo e ha determinato in larga parte il modo in cui viviamo oggi. La storia della WWII, tra l’altro, è ricchissima di episodi incredibili purtroppo oggi poco conosciuti. A nostro parere è giusto ricordare i fatti, i protagonisti, gli eroi, le vittime, ricordarli sia come tributo che come monito, per capire a che livello di assurdità e ferocia possa arrivare l’uomo. Per il futuro, a livello ipotetico per il momento, sarebbe affascinante fare un lavoro simile anche per storie della Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale di cui l’anno prossimo cade il centenario (almeno per noi italiani, visto che per gli altri Paesi il centenario dall’inizio delle ostilità è stato in questo 2014). In ogni caso, ci teniamo a precisare che non vi è alcuna connotazione politica nelle nostre canzoni.
Ogni traccia tratta un diverso avvenimento, storie diverse che fanno capo al secondo conflitto mondiale, per l’appunto, potreste descrivermi brevemente quali sono?
Con piacere: abbiamo cercato di dare anche una sorta di sequenza temporale con le varie canzoni.
Si comincia con la strumentale Ardenne che vuole essere una sorta di colonna sonora di accompagnamento all’incessante avanzata dei tedeschi nella campagna di invasione della Francia del 1940. L’intro malinconica sfocia in una ritmica cadenzata che, se chiudi gli occhi, ti porterà alla mente l’incedere delle divisioni di panzer. A seguire Return of a Hero ha un testo un po’ fantasy come fosse un sogno di un ragazzo francese che vede il suo Paese occupato e immagina il ritorno di un eroe che riesca a ridare la libertà alla sua gente, un eroe, momentaneamente, fuggito per organizzare proprio il ritorno in Patria da vittorioso (De Gaulle). Katyn è una delle song preferite di molti di noi e parla della strage omonima ordita dai servizi sovietici e in cui vennero giustiziati oltre ventimila polacchi tra civili e militari. Un episodio sentitissimo ancora oggi in Polonia e che fu negato a lungo dai sovietici ribaltandolo sui nazisti.
Wolfpack è dedicata alla temibile arma sottomarina tedesca, le flotte di uboot, chiamati, appunto, branco di lupi per la tattica usata nell’attacco ai convogli alleati nell’Atlantico; narra i pensieri e le sensazioni di un marinaio durante la caccia e nel diventare poi preda dei Destroyer con la seria possibilità di affondare sotto la pioggia di bombe di profondità. Altra storia incredibile è quella raccontata in Laconia, episodio che ci coinvolge in quanto italiani. Descrive l’affondamento del piroscafo inglese Laconia da parte dell’uboot tedesco U156. La nave, oltre che soldati inglesi con famiglia e guardie polacche trasportava 1800 prigionieri italiani caduti in mano inglese a El Alamein. Una volta riemersi, i tedeschi, malgrado tutto, decidono di intraprendere un’operazione di salvataggio a dir poco inverosimile e pericolosa…con colpi di scena a ripetizione. NachtHexen, ovvero streghe della notte, è dedicata al reggimento di bombardieri notturni sovietico formato solo da donne. Con i loro aerei di legno e tela effettuavano incessanti raid notturni contro le truppe dell’asse. Furono proprio i tedeschi a dare questo soprannome per il terrificante sibilo del vento che si sentiva quando scendevano in picchiata. Recentemente anche i Sabaton hanno fatto una canzone a loro dedicata. Freedom Fighters è ispirata a tutti i movimenti di Resistenza che si diffusero nei Paesi occupati nonché a tutti coloro che, genericamente, si batterono contro gli invasori. La ballad For a Thousand Cranes è dedicata a Sadako Sasaki, forse la più famosa tra le migliaia di piccole vittime delle conseguenze dell’atomica di Hiroshima. Una leggenda giapponese parlava di 1000 gru di carta da costruire per guarire dalla malattia e così, la piccola, durante la malattia cominciò a realizzare gru di origami. Ancora oggi Sadako e le sue gru sono simbolo di pace e forse, proprio per questo, possiamo affermare che la leggenda aveva un fondo di verità. Il disco si conclude con The End of War: la fine della guerra è anche un nuovo inizio, una rinascita in attesa della successiva, ineluttabile guerra.
Passiamo ad argomenti più tecnici, ascoltando “Tales From WWII” ho notato sin da subito la scelta che avete fatto di utilizzare sonorità alquanto chiuse ed ovattate, invece di ricorrere ad un produzione più cristallina, a mio avviso il risultato è sicuramente quello di suoni più caldi e diretti, meno artificiali; è giusta la mia interpretazione o vi sono altre ragioni dietro questa scelta?
E’ stata la nostra prima esperienza in studio e abbiamo lavorato molto sui suoni (in particolare su quelli delle chitarre) con Stefano Agostinelli, che ci ha seguito nelle registrazioni e nel mixing durante tutti questi mesi. Ci siamo trovati meglio con questo tipo di sound, magari un pò scuro ma caldo e che forse si sposa meglio con le tematiche. Abbiamo cercato di raggiungere tali sonorità anche nella fase di mastering ad opera di Leo Marchi. Ringraziamo entrambi per la pazienza e il grande lavoro svolto.
Il vostro songwriting è profondamente legato ad Heavy, Power e Progressive, mi piacerebbe sapere come i Nexus Opera definiscono la loro musica, sebbene non sia sempre necessario affibbiare delle etichette, ma in un certo senso aiuta ad inquadrare una band in un preciso contesto.
Quello che crediamo ci caratterizzi e’ la fusione di più generi e gusti musicali. Noi scriviamo sempre insieme e fondiamo idee che derivano da esperienze o passioni personali, il cui risultato e’ quello che avete ascoltato. Dare una definizione e’ sicuramente difficile ma crediamo che le nostre radici siano sicuramente nel Power Metal ma con forti ‘contaminazioni’ melodiche tipiche dell’Heavy Metal e sprazzi di Prog. Il tutto condito con dei riferimenti alla musica classica soprattutto nei duetti quasi barocchi tra tastiera e chitarra solista.
I brani contenuti nella tracklist rappresentano la vostra storia, ve ne sono alcuni a cui vi sentite particolarmente legati?
I primi brani ci riportano agli inizi e ognuno trova il suo favorito tra questi.
Siamo tutti, forse, più d’accordo nel trovare Katyn come la canzone che fa da spartiacque tra il vecchio periodo e la rinascita dei Nexus Opera. Ci ha fatto capire che c’eravamo ancora, che avevamo altro da dire e che valeva la pena di farlo se non altro per noi stessi. In sostanza è una canzone che ci ricorda che non bisogna smettere di credere in ciò che ti appassiona. Tra l’altro è una canzone che sembra piacere anche altri oltre che a noi stessi. Davide, il cantante, è sicuramente molto legato a Laconia.
Senza citare un brano in particolare, mi ha colpito molto i riferimenti alla musica classica che emergono in diversi episodi, da dove nasce quest’amore? Ritenete che le composizioni “classiche” siano un elemento importante del vostro songwriting?
Sicuramente si. Come detto poco fa ci piace legare i diversi gusti e generi e provare qualche sonorità un pò diversa. Probabilmente la nostra predisposizione a questi ‘innesti’ di musica classica la dobbiamo a Gianfrancesco, il nostro tastierista, che ogni tanto se ne esce con questi intermezzi, con qualche giro buttato li…e Alessandro subito lo segue alla chitarra. E poi scopriamo che si legano benissimo tra loro e con il resto delle canzoni che via via nascono . In fondo, secondo noi, il metal, soprattutto quello power/epic/sinfonico cui ci ispiriamo è molto influenzato dalla musica classica.
Vi sentite soddisfatti dal lavoro svolto dalla Spider Rock Promotion?
Decisamente si! Dobbiamo dire che all’inizio non credevamo che ci potessero aiutare cosi’ tanto. Invece la loro professionalità ci sta dando una visibilità inaspettata, ci sta aprendo spazi e porte che altrimenti sarebbero rimasti inesorabilmente chiusi. Cominciano ad arrivare riscontri dai posti più impensati. Non smetteremo mai di ringraziarli e di consigliare l’esperienza anche ad altre band.
Come intendete supportare l’uscita di “Tales From WWII”? Ci saranno delle date live, dei singoli o dei video in lavorazione?
Innanzitutto avremo la serata di presentazione del disco il 21 Dicembre a Roma al Jailbreak, il cosiddetto release party, una vera festa per noi ma anche per tutti visto che saremo sotto Natale. Invitiamo tutti a venire a vedere il concerto, a supportarci, sicuramente ci sarà da divertirsi tra una birra e l’altra, e non mancheranno le sorprese. Con noi suoneranno anche gli amici Ivory Moon. Di seguito prenderemo parte al contest di EMERGENZA con la prima data l’8 febbraio, ma probabilmente parteciperemo anche a qualche altra rassegna e speriamo in qualche data live in più in primavera/estate. Inoltre, stiamo già lavorando ad una idea per uno o due video per sfruttare il Canale di YOUTUBE
Vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso, speriamo di rivedervi presto sulle nostre pagine, le ultime parole spettano a voi, vorrei che lasciaste un messaggio per i lettori di Metal In Italy.
Siamo noi a ringraziare voi per il tempo e lo spazio che ci avete dedicato. A tutti i lettori di Metal in Italy chiediamo di dare un ascolto alle nostre canzoni e perché no? di comprare il nostro disco “Tales from WWII” e di supportarci anche con i canali social che ormai imperano: siamo su Facebook e su Twitter. Anzi ci farebbe anche piacere ricevere commenti, pareri o che so imbastire qualche discussione legata agli episodi narrati nelle canzoni. E poi speriamo di incontrarci, prima o poi, ad un live e di prendere una birra insieme. Go Nexus Go!!!