La formula dei Noise Pollution è semplice: riuscire ad offrire un suono che sia distintivo, senza dover per forza ricorrere ad un’etichettatura del genere.
In sostanza sono queste le principali sottolineature ad “Unreal” (la recensione), l’ultimo album della band di Amedeo Mongiorgi e soci.
Sottolineature che, ovviamente, fanno rima con “soddisfazioni”… Esattamente come quella volta con i Black Label Society…
L’intervista:
Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy. Prima di parlare del vostro ultimo album “Unreal” vorrei soffermarmi sul tour che si è concluso da poco. Tante date in giro per l’Europa, cosa avete portato a casa al termine di questa esperienza?
Questo tour ci ha permesso di portare “Unreal” nelle maggiori capitali europee dove il riscontro ricevuto da parte del pubblico è stato eccezionale con un affluenza inaspettata a tutti i live . Abbiamo condiviso il palco con gli amici Sister per l’intero tour europeo, ed è stato fantastico, inoltre i ragazzi dello staff del Destitation Dust Tour si sono dimostrati impeccabili. Ma senza dubbio queste settimane ci hanno permesso di acquisire una maggiore maturità, professionalità ed impatto live sia sonoro che scenico.
C’è un aneddoto, o un evento, che ricordate con piacere dopo aver condiviso il palco con grandi nomi del panorama mondiale?
Ne avremmo veramente tanti da raccontare. Ma quello che mi vieni in mente che mi ha fatto veramente ridere è stato al Pistoia blues con Darkness e Black Label Society quando per tutto il giorno Zakk non ha proferito parola con nessuno stando sempre per i fatti suoi lo stesso mentre a fine live stava andando verso la sua auto con un sacco di fan attorno, quando a un certo punto Labo il mio batterista gli urla “Limp Bizkit Sucks!!!!” Zakk è tornato indietro solo per abbracciarlo e poi è andato via 🙂 insomma per avere un po’ di considerazione alla fine bastava poco, ahhahahhaha!
Trovandoci in tema live vorrei chiedervi un parere sulla situazione italiana. C’è un malcontento generale: le band si lamentano perché è difficile trovare locali che li facciano suonare, i gestori dei locali lamentano invece scarsa affluenza e magari preferiscono cover band. Qual è il vostro pensiero in merito?
Su questa domanda credo che uno dei vostri ultimi articoli “RedDevil Pub, i 100 euro… ma il problema siamo tutti noi” esprima perfettamente il mio pensiero quindi consiglio a tutti i lettori di andarselo a ripescare e leggere attentamente.
Tra l’esordio discografico ed il recente “Unreal” sono trascorsi cinque anni, come sono nati i brani contenuti nell’album? Qual è il vostro approccio alla fase compositiva?
Unreal ha impiegato esattamente 5 anni per veder la luce, un po’ a causa dei vari cambi di formazione avvenuti nel corso degli anni, ma soprattutto per la scelta di comporre un album dove i brani nascevano direttamente in sala prove senza un’idea di base, ma confrontando direttamente live i nostri gusti e le nostre ispirazioni ,che seppur diverse ci permettono di creare il nostro sound.
L’album ha ricevuto numerose recensioni positive, quali sono però, secondo voi, i punti di forza del vostro sound in generale e delle tracce di questa release in particolare?
Siamo molto felici dei risultati che sta ottenendo Unreal, principalmente perché nessuno è riuscito ad etichettarci o a definire bene il nostro sound, anzi c’è chi ha scritto di non cercare spunti o etichettature perché noi siamo i Noise Pollution, e puoi ben capire come questa sia per noi una soddisfazione immensa. Ritengo che i punti di forza del nostro sound siano i differenti generi di provenienza di tutti e cinque i membri, e non essendocene uno in particolare a scrivere i brani, riusciamo a trovare il nostro spazio nella musica confrontandoci ed essendo tutti presenti in fase compositiva. Ciò che nasce da questa fase sono tutto brani differenti, che permettono all’ascoltatore dopo aver messo play, di scorrere un album in cui traccia dopo traccia non sa cosa aspettarsi, ed è questo il risultato che volevamo ottenere.
Ho notato che i Noise Pollution danno molta importanza al brano nel suo insieme, piuttosto che ai tecnicismi dei singoli musicisti. Secondo me ciò contribuisce a far sì che l’ascoltatore si focalizzi su una visione d’insieme della band e non sulle doti tecniche di ognuno di voi. Siete d’accordo con me?
E’ stata appunto la scelta stilistica che abbiamo utilizzato per quest’album: lasciar da parte virtuosismi e tecnicismi per far si, che ogni singolo brano fosse una canzone vera e propria. Alcune critiche che ci sono state mosse da chi ascolta hard rock e metal sono state anche relative a questo, non aver trovato spigoli nei brani o variazioni date da virtuosismi ma il fatto che fossero potenzialmente tutti singoli cosa che ci ha fatto piacere.
Il 2016 vi ha regalato sicuramente emozioni molto intense, qual è il vostro bilancio dell’anno appena trascorso e cosa vi aspettate dal 2017? Quali gli obiettivi che vorreste raggiungere in questi dodici mesi?
Il 2016 ci ha riempito di soddisfazione l’uscita dell album, il tour europeo e italiano con oltre 30 show, le ottime recensioni e la firma per una grande etichetta come Scarlet Records. Ora passato il periodo natalizio, siamo di nuovo a lavoro con in nostro management K2 music su nuovi show, un nuovo video e tante altre sorprese. Per questo 2017 Unreal ha ancora tanto da fare sia a livello di tour e festival sia a livello di ascolti. Siamo già a lavoro sul terzo album anche se più di questo non posso dirti, quello che so è che continueremo l’intensa attività live e speriamo che quest’anno ci regali concerti fantastici.
Grazie mille per il tempo che mi avete concesso, le ultime parole spettano a voi. Lasciate un messaggio ai nostri lettori. A presto!
Ci avete regalato un anno fantastico pieno di bella gente e live adrenalinici in tutta Italia come in Europa , a breve ci saranno tante news quindi continuate a supportarci e vi aspettiamo a tutti i live del 2017!!!
Ringrazio personalmente e a nome di tutta la band Metal in Italy e tutto lo staff per il supporto sincero che ci date costantemente.