In bilico tra Metalcore, Deathcore ed un più dogmatico Melodic Death, gli On Scalar Waves ci presentano il loro primo Ep “Sequence”, un prodotto di ottima fattura nonostante la giovane età della band che è in attività dal 2013.
Sin dal primo ascolto emerge la coesione tra i musicisti, si avverte una grande intesa e l’impegno profuso in fase compositiva: colpisce il lavoro delle chitarre che alternano un riffing serrato ed articolato a breakdown tipici dello stile. Questa caratteristica è peculiare soprattutto nei primi quattro brani, che risultano i più scolastici in quanto a soluzioni adottate. Nonostante questo, bisogna dire che il sound è molto accattivante, forte di distorsioni potenti, compresse e definite, così come la batteria imponente riesce a conferire ad ogni passaggio la giusta dose di cattiveria.
Apre le danze “Recognition”, un brano che pesta sull’acceleratore e riversa sull’ascoltatore una valanga sonora di tutto rispetto, con la giusta dinamicità dettata da frequenti cambi di tempo. Sul tappeto musicale si erge la voce di Alessio Sportiello, cavernicola e possente, che non disdegna parti melodiche, ovviamente non clean, che seguono le linee melodiche tracciate dalle chitarre.
Quasi tre minuti ed arriva il turno di “Apathy”, traccia con la quale i Nostri calano sul tavolo il carico da novanta ed iniziano davvero ad aumentare i ritmi, dettati soprattutto da un drumming indiavolato e preciso in ogni battuta. Sulla stessa scia la seguente “Clarity” il cui sweep picking iniziale ricorda in parte gli Unearth, veri e propri mostri sacri del genere. Ancora una volta ci troviamo dinanzi ad una composizione che alterna parti veloci ad altre più cadenzate, costituite sia da breakdown che parentesi più riflessive. La titletrack “Sequence” si inserisce nel solco della continuità rispetto alle precedenti e, nonostante l’ottima fattura, non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto detto in precedenza. È con la conclusiva “Echoes To Perfection” che gli On Scalar Waves dimostrano di essere una vera e propria macchina da guerra. L’incipit è il più violento del lotto, così come le linee melodiche delle chitarre che descrivono atmosfere sinistre ed ansiogene.
Come inizio non c’è male, le potenzialità ci sono tutte e “Sequence” verrà sicuramente apprezzato dagli amanti del genere. Ci auguriamo in futuro una maggiore propensione alla sperimentazione, al fine di introdurre qualche elemento distintivo che permetta agli On Scalar Waves di emergere.