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One Day In Fukushima: “Demo” – Recensione

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One Day In Fukushima

Gli ebolitani One Day In Fukushima ci presentano con questa demo otto brani che potrebbero tranquillamente essere considerati un esordio discografico, dal momento che sono di buona fattura, sia dal punto di vista compositivo che della produzione.

La band è dedita ad un Grind/Hardcore/Punk efferato, che rientra pienamente nei canoni dei generi in questione, facendo sì che la proposta musicale non brilli per originalità, ma non è questo ciò a cui mirano i nostri. In quello che fanno ci mettono l’anima e si sente lontano un miglio, le loro composizioni sono cariche di energia e pesanti come macigni, amano giocare molto con le alte velocità, ma non disdegnano passaggi più ritmati.

La lunghezza dei brani supera il minuto, ad eccezione de “La Giustizia Degli Spaventapasseri” che va oltre i tre, ciò aiuta a conferire freschezza alle tracce, come se si trattasse di piccole cariche il cui potenziale esplosivo è altamente concentrato. Il drumming è ovviamente pestato, anche se in alcuni frangenti i bpm subiscono un certo rallentamento, arricchendo con dinamicità il tappeto musicale. Le chitarre non si lanciano in progressioni articolate, ma i riff sono comunque efficaci: si alternano tra loro parti tipicamente grind a successioni di accordi dal carattere prettamente Punk/Hardcore.

Per quanto riguarda le vocals, queste sono ovviamente marce e cavernicole, anche se in diverse occasioni lasciano il posto a screamings arcigni. Unica composizione che si differenzia in questo senso è la conclusiva “Bergoglio’s Fistful Of Sanctity”, brano dal carattere sfacciatamente Hardcore e cantato con liriche clean.

Con questa release gli One Day In Fukushima dimostrano di avere le idee ben chiare, ovvero semplici e dirette, elemento indispensabile in certi casi per essere davvero efficaci. Attendiamo l’arrivo della prossima release per tastare l’evoluzione del loro sound.