Nel libro dell’Apocalisse si narra di 7 trombe che annunciano catastrofi, sofferenze e morte per gli abitanti dell’intero mondo conosciuto. Il potenziale distruttivo degli ottoni è stato dimenticato dagli uomini che hanno cercato di relegare questi strumenti a generi musicali molto più miti e frivoli, ma gli Ottone Pesante ne hanno riscoperto l’antica tradizione di devastazione e con il secondo album “Apocalips”, che segue a due anni esatti di distanza “Brassphemy Set In Stone“, dimostra ancora una volta che il loro animo più oscuro è implacabile ed ancora pronto a condurci nell’abisso.
“Apocalips” dunque, perché parliamo di distruzione di timpani altrui ma anche dell”autodistruzione delle labbra praticata da Francesco Bucci (trombone) e Paolo Raineri (tromba), maltrattate e sollecitate come non mai al fine di portare fino in fondo il proprio modo di intendere la musica strumentale per ottoni.
Nelle 9 tracce del nuovo disco disco si rafforzano i legami col metal e si moltiplicano, allo stesso tempo, i riferimenti ad altri mondi musicali quali la musica contemporanea, sperimentale, il doom. La scrittura, nonostante la scelta di limitarsi alle sole 2 voci di tromba e trombone senza sovraincisioni, si fa più variegata ed articolata.
Il suono, catturato da Gianluca Turrini e Max Bordin all’Inside/Outside Studio, si fa più crudo grazie ad una maggiore sperimentazione sonora dei due fiati, mentre la batteria di Beppe Mondini continua a pestare duro. Sono presenti le sfuriate veloci, melodiche e tecniche divenute ormai marchio di fabbrica del trio, alternate a parti più lente e di pathos, a pezzi più sperimentali e dodecafonici, fino ad altri più “orchestrali/progressivi” o con riferimenti al Black Metal più infernale.
I legami col Metal Estremo emergono soprattutto dalla collaborazione con Travis Ryan (cantante dei Cattle Decapitation, gruppo Death Metal californiano), che rende la traccia numero 5 “The Fifth Trumpet” una vera e propria Apocalisse.
Preparate i rifugi antiatomici: Ottone Pesante, il trio che è riuscito a mettere d’accordo metallari, jazzisti e non solo, sta per tornare.
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Nell’attesa che arrivi il nuovo album, vi riproponiamo il precedente.