Gli Ottone Pesante non sono la “solita band estrema”, perché la formazione è costituita da trombone, tromba e batteria, strumenti insoliti per il Metal, ma questi tre ragazzi, partendo da un background musicale accademico, con studi in ambito Jazz, sono riusciti nell’impresa. Da poco è uscito il loro secondo album “Apocalips”, che vede anche la partecipazione nel brano “The Fifth Trumpet” di Travis Ryan dei Cattle Decapitation. Abbiamo approfondito la conoscenza della band con Francesco Bucci (trombone).
Ciao Francesco, benvenuto sulle pagine di Metal In Italy. Iniziamo subito con le presentazioni: chi sono gli Ottone Pesante? Quali le tappe fondamentali della vostra carriera?
Gli Ottone Pesante sono un trio strumentale formato da Francesco Bucci (trombone), Paolo Raineri (tromba) e Beppe Mondini (batteria) che fa “Metal Estremo”.
Tutto è nato nel 2013, quando cominciammo a muovere i primi passi. Nel 2014/15 facemmo i primi concerti che da subito suscitarono molta curiosità e interesse. A novembre 2015 pubblicammo il primo EP, Ottone Pesante, che ci portò a suonare in tutta Italia poi col primo disco, “Brassphemy set in stone” pubblicato nel 2016, cominciammo un’intensissima attività live che ci ha portato a suonare un po’ in tutta Europa. “Apocalips” il nostro secondo disco, è appena uscito.
“Heavy Brass Metal”, “Brasscore”, “Death Metal Brass Band”, perché amate definire il vostro sound in questo modo?
Il nostro suono è un ibrido che mescola il suono naturale degli ottoni con quello più crudo della tipica distorsione chitarristica Metal, ma l’attitudine e l’impostazione generale dei brani fa proprio riferimento al Metal estremo. Queste definizioni servono per dare un’idea di quello che facciamo.
L’idea di una formazione costituita da Tromba, Trombone e Batteria è sicuramente insolita in ambito Metal. Perché avete deciso di estremizzare questi strumenti? Da chi è nata questa idea?
Io suono il trombone da sempre, poi intorno ai 16 anni mi sono appassionato alla musica Metal, innamorandomi di gruppi come Opeth, Katatonia, Dark Tranquillity, My Dying Bride ecc.. Per me è stato molto naturale pensare ad una commistione come quella di Ottone Pesante, mi dispiace solo non averci pensato prima!
Qual è la vostra formazione musicale? Immagino che non esista un corso di “Tromba o Trombone Metal”…
Ancora non esiste, ma non ci dispiacerebbe essere noi i primi a proporre una cosa del genere! Tra l’altro abbiamo già fatto un workshop al conservatorio di Kosice in Slovacchia e tra l’altro abbiamo appena pubblicato un volume contenente tutte le partiture e le parti di tromba e trombone di Ottone Pesante proprio per diffondere un nuovo modo di suonare gli ottoni.
Per quel che riguarda la formazione, sia io che Paolo (tromba) abbiamo studiato in conservatorio frequentando sia i corsi accademici classici che quelli Jazz.
“Apocalips” è il vostro secondo album. Dietro questo nome vi è un concept ben preciso: di cosa si tratta?
Apocalips è un gioco di parole tra Apocalisse e labbra e sta a significare che siccome dalla vibrazione delle labbra parte il suono degli ottoni, sono proprio loro a creare devastazione sonora. In più suonando in questa maniera sono le labbra stesse ad essere devastate dopo un’ora di concerto… Dall’Apocalisse abbiamo preso spunto per fare la copertina (le 7 trombe che annunciano l’arrivo di “brutti guai” per l’umanità), per i titoli del disco (che seguono gli accadimenti del testo in ordine cronologico) e per le liriche di “The Fifth trumpet”.
Il brano “The Fifth Trumpet” vede anche la partecipazione di Travis Ryan dei Cattle Decapitation. Come mai la scelta è ricaduta su di lui? Qual è stata la sua reazione quando ha ascoltato il vostro progetto?
Abbiamo conosciuto personalmente Travis Ryan al Solo Macello (festival di Milano). Noi suonavamo in apertura ai suoi Cattle Decapitation e ai Napalm Death. Lui rimase molto colpito dal nostro concerto e comprò il nostro EP. Poi fu il primo ad ordinare il vinile di “Brassphemy set in stone” e da allora siamo rimasti in contatto. Quel brano è nato proprio con l’idea di aggiungere una voce nel finale e lui è stato il primo a cui l’abbiamo chiesto. Ne è stato entusiasta e per noi è stato un grande onore perché è indiscutibilmente una delle voci più incredibili degli ultimi anni in ambito estremo.
Girando invece la domanda a chi vi ascolta dal vivo per la prima volta, quali reazioni osservate dal palco?
Le reazioni del pubblico sono sempre molto positive sia che suoniamo in ambito Metal, Jazz, sperimentale e pure buskers. All’inizio del concerto ci sono sempre molta curiosità, attenzione, ma anche un po’ di diffidenza che però svanisce dopo i primi 15 minuti. In alcuni casi abbiamo fatto scappare qualche persona….
È attualmente in corso il “Pesante Tour”, ma non ci sono date italiane. C’è una motivazione specifica? O verranno aggiunte successivamente?
Negli ultimi 2 anni abbiamo suonato moltissimo all’estero ed è lì che ci stiamo togliendo le soddisfazioni più grandi. Per questo abbiamo deciso di partire da fuori, ma da gennaio porteremo Apocalips anche in Italia, anzi ne approfitto per annunciare le prime date italiane:
18 gen Verona
19 gen Bergamo
25 gen Parma
26 gen Siena
28 gen Cremona
1 feb Ravenna
2 feb Macerata
8 feb Alba
9 feb Torino
16 mar Latina
22 mar Brescia
Qual è secondo voi l’ascoltatore “tipo” degli Ottone Pesante?
L’ascoltatore tipo è il metallaro con la mente aperta, che quando parte il concerto si mette a pogare e alza le corna al cielo!
Come verrà supportata la promozione di “Apocalips”? Oltre al tour ci saranno altre iniziative?
Principalmente porteremo Apocalips dal vivo, poi ci sono alcune radio web indipendenti che ci hanno intervistato e altre che stanno già passando alcuni brani tratti da Apocalips. Stanno uscendo anche molte recensioni positive e la cosa ci fa molto piacere!
Grazie ragazzi per il vostro tempo, lascio a voi il compito di concludere l’intervista con un messaggio ai lettori di Metal In Italy. A presto!
Grazie a voi per l’attenzione e lo spazio concessoci e grazie ai lettori di Metal in Italy, soprattutto a quelli che sono arrivati fino in fondo all’intervista!! Date un ascolto ad APOCALIPS, fateci sapere che ne pensate e venite ai nostri concerti! Grazie di nuovo a tutti! Francesco