Un post lungo, lunghissimo, come solo lui sa fare. Perchè diciamocelo: Michele Guaitoli ha tante doti ma non quella della sintesi!
E va bene così, perchè evidentemente a lui servono più parole, più aneddoti, più situazioni da spiegare per far entrare qualche “estraneo” nel suo mondo e perchè, tra le doti che ha invece, c’è la spontaneità.
Michele Guaitoli, cantante di Overtures e Kaledon,ha scritto un post lunghissimo sul proprio profilo Facebook e lo ha fatto riferendosi alla sua prima band: gli Overtures, per l’appunto.
Dice di parlare a nome della band, ma in realtà sta parlando a nome di sé stesso. Sta parlando a nome di un uomo che ha creduto in un progetto, lo ha fatto diventare quasi una ragione di vita e che oggi lo guarda con gli occhi rigonfi di lacrime e con lo sguardo disincantato.
Gli Overtures si prendono una pausa. Questa l’estremissima sintesi del post di “Gomitoli“, così ribattezzato da un’altra grande voce ed un altro grande Michele (Luppi).
Ma in realtà, non è questo.
In quel lunghissimo post c’è dell’altro.
Come in tutte le famiglie, gli anni e la condivisione di interessi portano momenti difficili, screzi, incomprensioni, allontanamenti. A volte i motivi sono seri, a volte futili. A volte invece capita che i protagonisti della prima promessa, ovvero coloro i quali hanno incrociato le proprie mani ed il proprio sangue per un progetto, non siano più quelli di una volta. Ci si allontana, ci si interroga sugli errori e si cerca di andare avanti. Resta però una consapevolezza: quella che il progetto iniziale, con i protagonisti della prima promessa di cui sopra, siano l’unica e vera essenza e l’allontanamento delle parti non ha fatto altro che veder sciogliere piano piano quel progetto.
Michele Guaitoli, nel suo post, sottolinea quindi come quell’unione di intenti iniziale fosse la benzina per la macchina Overtures. Nel tempo, si è dovuti passare al diesel per via di alcune defezioni, e poi al GPL per altre. Insomma, la macchina Overtures continuava a camminare e per quanto bello, bravo e conveniente sia stato il suo sostentamento, non è più una macchina a benzina così come era stata concepita. In pratica, la nuova linfa portata da chi ha sostituito chi è stata sicuramente la marcia da ingranare necessaria, ma il pensiero della gioia che ha contraddistinto gli esordi, la complicità e a volte anche l’incoscienza, diventano irripetibili. E allora, meglio fermarsi. Meglio prendersi come si suol dire la famosa “pausa di riflessione”, alla quale, diciamocelo, non crede nessuno. Ma nella vita, proprio.
Il post di Michele Guaitoli, in definitiva, si trasforma in una parola: coerenza. La musica, come qualsiasi altra cosa nella vita, deve far star bene. A volte si dice che se invece fa male ha raggiunto il suo scopo. Ed anche questo è vero. Tutto sta nella volontà di riprendersi la gioia di fare ciò che davvero ci rende felici.