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Rossometile: “Alchemica” – Recensione

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Gothic, Rock, Metal, Progressive, nel quarto album dei Rossometile ci sono tanti elementi che la band salernitana riesce a combinare in modo sapiente. “Alchemica” è una release matura, accattivante ma non ruffiana, contiene sedici tracce che presentano caratteristiche comuni tra loro.

Su tutti sicuramente spicca la voce della (nuova) cantante Marialisa Pergolesi, il cui timbro soave ed etereo si adagia alla perfezione sul tappeto strumentale creato dal resto della band. Ovviamente non mancano le parti più vigorose, a dimostrazione di una notevole duttilità della vocalist. Da sottolineare il cantato rigorosamente in italiano, sicuramente una scelta coraggiosa, ma portata a termine con successo.

Alla chitarra troviamo Rosario Runes Reina, il cui apporto è ben calibrato sia nelle ritmiche che nelle parti soliste, queste ultime utilizzate con parsimonia. I Nostri non mirano a stupire tecnicamente l’ascoltatore, perché anche le sezione ritmica, con Pasquale Pat Murino al basso e Rino Balletta alla batteria, pongono le proprie doti tecniche al servizio del brano, senza voler primeggiare o alterare l’equilibrio delle composizioni.

“Alchemica” è un album che fa della melodia un punto di forza, ma si tratta di atmosfere comunque cupe e malinconiche, come ad esempio in “Solstizio D’Inverno Parte 1”, il cui incedere quasi sussurato ci conduce nella successiva “Solstizio D’Inverno Parte 2”, sicuramente più muscolosa della prima.

Tra le altre da citare “Amore Nero”, “Il Lato Oscuro”, “Pandora” con le sue orchestrazioni ben congegnate, “Alchemica” e la conclusiva “Coagula”, traccia strumentale dei toni decisamente sinistri ed oscuri.

“Alchemica” è davvero una prova convincente, probabilmente un numero inferiore di tracce avrebbe contribuito a rendere l’album più diretto e di facile assimilazione, ma risulta comunque facilmente fruibile.