Debutto sulla lunga distanza per i Silentlie, band di Trieste che giunge a questo traguardo dopo aver pubblicato due Ep “Behind My Face” e “Blood Under Snow”. “Layers Of Nothing” consta di dieci tracce molto ben concepite e suonate, la miscela di Dark/Gothic/Rock che ci viene proposta è davvero azzeccata ed accattivante.
La band capitanata dalla singer Giorgia Sacco Taz incuriosisce per le soluzione melodiche, ma allo stesso tempo dimostra di avere il giusto mordente grazie ai riff granitici della chitarra di Luigi Pressacco, il quale riesce a creare ritmiche semplici, ma allo stesso tempo trascinanti, ed arricchire il tutto con parti soliste ben realizzate e mai invadenti. L’alchimia del combo viene sottolineata dalla sezione ritmica: il batterista Andrea Piergianni predilige tempi non macchinosi e decisamente cadenzati, così come Davide Sportiello svolge un lavoro egregio tanto al basso che alle tastiere, che non predominano mai e si integrano perfettamente con il tappeto musicale.
La opening track “Unbreakable” colpisce sin da subito per la grande dinamicità, la già citata Giorgia irrompe con la sua voce possente e dimostra di avere grinta da vendere. Non da meno il resto del gruppo: a partire dal riffing possente, passando per gli ottimi inserimenti di tastiere ed il drumming martellante; una traccia che rimane impressa nella mente sin da subito. Stesso discorso per la seguente “Invisible Fall”, dai toni più malinconici, soprattutto per la melodia creata dalla tastiera, e le successive soluzioni vocali molto catchy soprattutto nel chorus. Terzo centro consecutivo con la titlte track “Layers Of Nothing”: pur mantenendo inalterati i canoni compositivi, i nostri dimostrano di essere in grado di dar vita a tracce che meritano di essere cantate a squarciagola e di grande impatto. Con “Slave” il grado di soddisfazione aumenta, la traccia sembra avanzare come un serpente strisciante, il palm muting della chitarra è molto potente ed il riff iniziale incita ad un headbanging sfrenato, così come il resto della sezione ritmica, ancora un centro! Decisamente più riflessiva “My Scream Is Silence”, i toni sono più pacati e l’atmosfera più dilatata: l’accompagnamento possente si alterna ad arpeggi distorti e più ariosi. Tra le altre da citare sicuramente “Change”, una delle tracce dalle sfumature più oscure, “Anger” che piace per la prima parte acustica e la conclusiva “Dark Nights”, con la quale i Silentlie tornano a colpire in modo vigoroso.
“Layers Of Nothing” è un esordio molto buono, ci sono passaggi di grande impatto ed ogni musicista dimostra di essere in grado di giungere a soluzioni che sanno trascinare l’ascoltatore, sia per le parti più heavy che per quelle più soft. Nella seconda parte si denota un piccolo calo di tensione, ma rimaniamo sempre su livelli molto buoni. Un disco consigliato sicuramente agli amanti del genere, sono certo che in futuro i Silentlie sapranno regalarci altre emozioni.