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Sinphobia: “Awaken” – Recensione

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Sinphobia - Awaken

I Sinphobia sono una mazzata in pieno volto, ad eccezione della traccia introduttiva, per il resto della track list elargiscono legnate ad ogni passaggio, “Awaken” è un album senza compromessi.

Il sound attinge a piene mani dalla tradizione Death/Thrash, nulla di nuovo sotto questo punto di vista, ma la forza della band veronese risiede nella veemenza con la quale colpisce l’ascoltatore. Non solo brani pestati e veloci, ma passaggi dotati di una dose strabordante di groove che incita ad uno sfrenato e furioso headbanging.

L’incipit di “Prayer To Warcry” è un crescendo che sfocia in un riff granitico e cadenzato, forte anche di un drumming mastodontico che ne sottolinea l’aggressività. La componente Death/Groove gioca qui un ruolo fondamentale, ma è con la seguente “Guilty To Downfall” che tutta la rabbia della band viene tradotta in note. L’incipit annichilisce, la cassa della batteria di Falsi è in grado di buttare giù le montagne, mentre il successivo passaggio si attesta su una ritmica meno forsennata, ma sempre incisiva.

Stesse caratteristiche che ritroviamo in “Thread Of Salvation”, brano dotato di stacchi epici quanto a violenza. La chitarra di Vain svolge un ruolo centrale nella composizione, tanto negli accordi che fanno largo uso di palm muting, quando nei riff più articolati. Ben si adatta al tessuto musicale la voce di Conso, perennemente sporca e graffiante, che non disdegna qualche accenno vagamente melodico. A completare la line up c’è il basso di Darkoniglio, ben presente, che emerge in alcuni frangenti in maniera ampiamente riconoscibile.

Tra le altre sicuramente da “Face Your Mirror” e “March Of The Lambs”, che contiene anche alcune liriche in italiano.

“Awaken” è un album accattivante, che non cerca di reinventare la ruota, ma riesce a scolpire la roccia a suon di riff distorti e ritmiche martellanti. Consigliatissmo a chi ama il Death Metal, ma che farà la felicità anche di chi necessita di ingenti dosi di groove.