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Solarsteinn: “The Challenge Of Thor”

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Solarsteinn è una one man band nata quale progetto solista del chitarrista dei Rising Moon, Angelo Raffaele De Innocentiis. Quella che ci propone il polistrumentista abruzzese, dotato di indiscusso talento, è una mono-traccia della durata di circa 18 minuti, dal titolo “The Challenge Of Thor”; parliamo di una suontosa suite viking metal, ispirata al poema dello scrittore Henry Wadsworth Longfellow. Trattasi, dunque, di un lavoro singolare il cui preambolo non può far altro che incuriosire ed invogliare all’ascolto. Come accennato, si tratta di un’ unica traccia, quindi non si ammettono distrazioni, bisogna inghiottire tutta la torta, senza tagliarla a fette.

L’ etereo avvio racchiude perfette atmosfere trasognanti che immettono nel corpo effettivo della traccia, guidate da synth e da un tenue flauto. In tale frangente, alle tastiere, si aggiungono le chitarre che, inizialmente sono accennate ed, a seguire, invogliate da fraseggi di archi, prorompono sulla scena guidate dalla ritmica. Il cantato è un growl corposo che scandisce e dà forma alle atmosfere rocciose e cadenzate presenti al centro della song. Le melodie sono un connubio tra motivi imperiosi ed arrangiamenti puramente epici, che conducono l’ascolto fino ad un intermezzo di piano, synth, chorus e flauto, il quale funge da collegamento a quella che possiamo definire la seconda parte della creazione. Anche qui, i riffs lineari di chitarra sono la colonna portante della composizione che vede la voce esprimersi sempre in growl. Molto bello è il cambio che assume il brano nell’ultimo terzo, dove, tra accelerazioni e cori, arricchiti ancora da massicci riffs, assume sembianze maggiormente epiche. Gli ultimi due minuti e mezzo conducono alla conclusione dell’opera con le note di pianoforte che aleggiano sul sottofondo di un temporale.

Si tratta di un pezzo oggettivamente buono, in cui le tematiche proposte sono eseguite in maniera ottima. Risulta nella norma, ma non straordinaria, la produzione del lavoro, poiché, molto spesso, si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad alcune sonorità che giungono all’orecchio quasi come suoni midi, dal sentore troppo artificiale. Del resto è abbastanza difficoltoso dover giudicare in base ad un ascolto che si sviluppa su una così breve distanza, anche se ripeto, il prodotto, seppur nella sua brevità, è buono. Restiamo in attesa di buone nuove dal signor De Innocentiis , sperando che quanto espresso con “Challenge Of Thor”, sia soltanto un piccolo assaggio, in previsione di un banchetto molto più gustoso ed abbondante.