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The Designs: Due personalità differenti che diventano una sintesi

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Dopo aver seguito i The Designs a Copenaghen per una tappa del loro tour europeo, e prendendo l’occasione dell’uscita del video di “Criminal Miracle” realizzato con scene tratte dallo stesso tour, è giunto il tempo di approfondire la conoscenza di Billy e Snovonne: partiamo dall’inizio, come vi siete incontrati?

Billy: Ci siamo conosciuti in tour, dove con io con i JTR Sickert e Snovonne con il suo gruppo facevamo da spalla ai Theater des Vampires. Siamo rimasti in contatto, all’inizio soprattutto io e il bassista, Pete; qualche tempo dopo Snovonne è venuta in Italia a fare il video di Choose your life e da li è nata la nostra collaborazione\vita. Ci siamo conosciuti meglio, abbiamo iniziato a frequentarci ed ora viviamo insieme e collaboriamo artisticamente. Per quanto riguarda i The Designs, i brani attuali non erano nati per questo progetto, ma erano brani che avevo fatto per l’altra mia band o per  me stesso; i Sickert però si sono sciolti, quindi questi brani sono rimasti in cantiere finché non abbiamo deciso di riprenderli con i The Designs.

Come mai un duo invece che una band?

Billy: Fondamentalmente facevamo tutto io e Sno, con Eddy (Silent Ghost Production), il nostro produttore, a finalizzare e dare forma al lavoro. Ci piaceva molto l’idea del duo, delle due personalità differenti che diventano una sintesi, che si fondono.

Sno: il punto fondamentale è che non scriviamo come una band, abbiamo un computer che utilizziamo solo per la musica… una directory “The Designs” dove scriviamo i pezzi, un po’ io un po’ lui. Non c’è una netta distinzione di ruoli ci occupiamo entrambi sia della parte strumentale che della parte vocale, anche se sono io a finalizzare i testi

Billy: si, lei mi aiuta in particolare a focalizzare i testi, io per deformazione professionale (avvocato penalista ndr) tendo ad essere molto prolisso, lei mi aiuta da essere più efficacie…

                          

Cosa avete portato del vostro passato in questo nuovo progetto?

Billy: è il disco di quando ho divorziato, avevo perso completamente la bussola… un disco di sofferenze, ma anche di rinascita, perché poi arriva lei (Sno): c’è tutto di quel periodo, le notti fuori da solo nei locali, la sofferenza, il buio e, come dicevo prima, la rinascita.

Sno: anche per me è stato un periodo particolare, ho deciso di trasferirmi dagli Stati Uniti dopo 7 anni proprio per iniziare questo progetto: le canzoni erano abbozzate ma non completamente finite, ed è anche per questo che l’album si chiama [In]vent, perché a partire da quello che si era accumulato per anni, ci siamo inventati un sacco di roba… è un progetto molto più scuro dei nostri singoli, più denso.

E’ stato complicato mettere insieme le vostre due anime?

Billy: No, in realtà no. Il disco nasce da un demo che avevo iniziato a sistemare con Eddy all’inizio, poi è arrivata Sno e ovviamente il prodotto ha iniziato a prendere delle traiettorie differenti, anche nelle parti più melodiche: la mia è più un’attitudine punk o se vuoi metal, comunque meno melodica, un po’ più aggressiva, mentre Sno è più edulcorata, melodica. Anche Eddy ha capito che potevamo giocare su questa doppia sfaccettatura, e hanno preso corpo i The Designs

Sno: Era quello che volevamo esprimere in questo progetto: differenti forme di arte, differenti stili, differenti colori, differenti espressioni… se ascolti i singoli brani, in alcuni troverai più elettronica, in altri più distorsioni, più melodie, diversi ritmi ecc. ecco anche il perché del nome The Designs. Questa caratteristica sarà ancora più accentuata nel prossimo lavoro, vogliamo integrare altre cose, a livello non solo musicale e melodico, ma di linguaggio visuale, filosofico

Billy: si, questo primo disco è stato un po’ casuale, tutta una serie di eventi di vita che ci ha portati qua: il prossimo lavoro sarà molto più focalizzato, ma anche più estremo e forse rappresenterà di più la nostra coppia

        

E questo progetto fatto insieme a livello artistico, tecnico, umano, quanto vi ha fatto crescere rispetto a come eravate prima?

Billy: Di sicuro a me moltissimo… Posso dirlo chiaramente, prima non sapevo fare un cazzo…. ho sempre suonato in band dove facevo dei riff con la chitarra e poco altro, questa è stata la prima volta che ho composto con il computer, che ho fatto il passo successivo alla mera idea di beat e direzione del brano: Sno è davvero molto brava a scrivere, a comporre a realizzare le idee, e io sto imparando, sempre compatibilmente col lavoro che faccio… Che comunque è parte del progetto perché “The Designs” viene anche da Hannibal: “this is my design”: siamo entrambi appassionati di criminologia, io anche per il lavoro che faccio, Sno per passione. Quindi anche nel nome del progetto c’è questa dualità: può rimandare al concetto di layers artistici, ma può anche avere un’accezione più cruda, esattamente come nella nostra scrittura, la mia più diretta al beat, quella di Sno più orchestrale.

Sno: anche io sono cresciuta molto: è stata la prima volta che ho collaborato in produzione con altre persone, prima di questo progetto era abituata a scrivere musica e testi, girare i video, l’artwork, registrare, fare tutto dall’inizio alla fine. E’ stato molto bello anche condividere il palco, non dover essere sempre io in primo piano.

A questo proposito, com’è stato condividere il palco, la scena, per due frontman(girl)?

Billy: guarda, io mi sono divertito tantissimo. Anche in questo caso si evidenziano le nostre due anime: il bruciato di turno, che sarei io, e la bella donna, elegante e intensa.

Sno: si, riguarda tutto il contrasto, la contrapposizione: lui è il cane sciolto (“release the dog!”) e io mi devo preoccupare essenzialmente di non essere investita da lui. È davvero molto divertente portare questo progetto sul palco.

Billy: questo è un disco un po’ tra il rock, il metal, il pop, con i ritornelli molto orecchiabili che ti permettono di esprimerti, anche a livello scenografico in diversi modi.

Sno: è come se ogni show fosse un party, sia per il pubblico, ma anche per noi sul palco: quando c’è un buon feeling sul palco, lo si avverte anche sotto, e diventa tutto molto più divertente

Ok, parliamo del Tour in nord Europa… come vi sembra sia andato, che ritorni avete avuto?

Billy: E’ stato bellissimo, poi dopo due anni vissuti in casa è stata davvero una liberazione… non mi aspettavo, sinceramente, che il progetto dal vivo venisse così bene. Dovunque siamo stato stati, a prescindere dal fatto che ci fossero 50, 100, 200 persone, vedevi sempre la reazione positiva e partecipativa del pubblico. Ero un po’ dubbioso perché lo show non era preparato, i movimenti non erano studiati, ma è venuto tutto naturalmente bene.

Sno: Mi sembra proprio che la gente abbia reagito molto bene, che abbia apprezzato la combinazione mia e di Billy, la musica, la scenografia, il nostro tentativo di rendere lo show un party. Speravo che fosse così, ma in tour ne abbiamo avuto la conferma, è stata una bella sorpresa.

                

A questo punto parliamo di come svilupperà il progetto in futuro…

Sno: è importante dire che l’album era già pronto un anno e mezzo fa… abbiamo aspettato che finisse il grosso dei problemi legati al covid per farlo uscire, ma nel frattempo abbiamo già iniziato a lavorare sul prossimo disco… abbiamo tante nuove idee buttate giù che aspettano una forma finale, ma questa volta sono molto più nostre e ci è più chiaro dove vogliamo arrivare, cosa vogliamo proporre.

Billy: sicuramente sarà così, anche perché l’artista, quando produce cose nuove, è sempre molto carico e molto fiducioso; certo è che [In]vent resterà sempre un disco molto particolare, per certi aspetti unico, sia per come è nato che per quello che rappresenta.

Sno: di sicuro sarà tutto più estremo… melodia più estrema, elettronica più estrema, aggressività più estrema

Listen on Spotify: https://open.spotify.com/album/4CJqXbnnkkVKgRk6Fj93mr…