Tornano dal vivo i Toxic Youth, formazione hardcore da Milano, che ha fatto molto parlare di sé nella seconda metà degli anni ’90.
Attitudine, live devastanti di violento hardcore con influenze thrash e tanti km alle spalle, sono la ricetta di una delle band più incisive del genere in quegli anni, che decide di riunirsi e tornare sui palchi.
Il primo live sarà come opening act dei Sick Of It All, una delle band più influenti della storia dell’hardcore punk moderno, appartenente alla scena di New York, all’HT Factory di Seregno (MB) il prossimo venerdì 26 aprile. Biglietti disponibili in cassa la sera dell’evento.
Un po’ di storia:
La band si forma nel 90 da un’idea di Cristian e Max, rispettivamente chitarra e batteria, ai quale si aggiunge poco dopo Ale (Boo Ya): la passione è l’hardcore in tutte le sue sfumature. Dopo qualche cambio di bassista arriva Novo e il progetto Toxic prende vita, iniziano a suonare live nei circuiti dei centri sociali con ottimi riscontri di pubblico.
Nel ‘93 registrano il primo demo omonimo al Jungle Sound di Milano con Fabio Magistrali (Ritmo Tribale, Afterhours) 8 tracce di feroce hardcore con influenze thrash, il quale vende 500 copie e li porta ad un’intensa attività live, affiancando band italiane e non, tra i quali RKL, D.O.A., Beastie Boys, Franky Hi-Nrg.
Negli stessi anni partecipano alla storica compilation cd di band emergenti italiane “Noise Of Bolgia”, prodotto da Alberto Cutolo (Massive Art) e Underground Promotion. Il brano è “Lady Yamu” registrato da Marco Trentacoste (Abnegate, Lacuna Coil, Extrema, Le Vibrazioni). Il disco viene supportato da un live festival al Factory e vende 1000 copie.
Nel ‘95 la band firma con NoWayRec. ed entrano i studio con Paolo Mauri (Casino Royale, Afterhours, Prozac+) per registrare il disco di debutto. Dopo varie vicessitudini la band opta per l’autoproduzione e pubblica “Real Attitudes Not words!!” che vende oltre 1000 copie, e da il via ad un tour con band come Extrema, Insidia, Lacuna Coil, Sadist e li fa partecipare ad importanti festival tra i quali il Beach Bum Festival con Faith No More, Tiamat e altri.
I live sono infuocati carichi di energia e sudore, la band raccoglie un buon numero di fan, show dopo show.
Nel ‘96 pubblicano un brano sulla compilation “Revelation” prodotta e registrata da Roberto Cabrini (Bulldozer), ma da li a poco lo storico istrione cantante Boo Ya lascia la band, la quale prosegue con Andrea pubblicando uno split cd con Calibro 9 su Bloddy Tears Collective dal quale viene girato il video “No way Out” passato insieme a un’esibizione live su Rock TV.
La band continua a suonare molto live ma nel 2007 si scioglie. I Toxic Youth sono presenti sul libro “9707 dieci anni di Hardcore a Milano” e vengono citati sul romanzo di Matteo Di Giulio “Quello che brucia non ritorna”.
Nel 2018 la band si riunisce con un nuovo batterista per riprendere da dove si erano fermati, chissà cosa succederà…