Le atmosfere desertiche che campeggiano sulla copertina di “Yard” si riflettono pienamente nel mood che caratterizza il debutto sulla lunga distanza dei Veuve.
Il terreno all’interno del quale si muove la band è costituito da Stoner, Post-Rock e passaggi Doom, senza dimenticare la componente psichedelica che crea la giusta tensione. Non solo chitarroni distorti e mordaci, ma anche passaggi clean ed arpeggi sognanti, sono di fondamentale importanza nell’economia del combo friulano.
Le otto tracce che compongono la tracklist alternano passaggi nervosi e carichi di tensione ad altri più calmi, quasi sussurrati, creando così un caleidoscopio di emozioni contrastanti. Ciò è valido tanto per gli strumenti quanto per la voce, che non diventa però mai rabbiosa pur incrementando a tratti la propria intensità.
“Yard” è un album che si inserisce sicuramente nella tradizione dei generi citati, ma ciò non penalizza il lavoro svolto dai Veuve, che dimostrano comunque di avere una personalità ben definita.