Esce su tutti gli store digitali, distribuito da Universal Music Italia “Questa non è l’America”, l’album debutto de “La Faida” e su Youtube il videoclip di “Welcome (Benvenuti nel mio Freakshow)”, il primo singolo estratto dall’album.
Prodotto da Pietro Foresti (premio “Best Rock Produceer 2016”), il singolo è un viaggio nella mente, nel cuore, nel corpo dei cinque ragazzi: le luci si spengono, si apre il sipario ed inizia lo show. Un grido rabbioso contro la concezione dell’arte come consumo compulsivo di prodotti usa e getta. “Welcome” è un brano che si scaglia contro la considerazione dell’arte e dell’artista come un fenomeno trend del momento, contro l’ascolto distratto, superficiale, che un giorno rende l’artista un dio, e il giorno dopo lo fa crollare nel baratro, figlia delle relazioni social
da un like e via.
“Welcome (Benvenuti nel mio Freakshow)”, il cui videoclip è stato diretto e registrato da Elio De Filippo (Studio Nubes), è la premessa al grido convinto de La Faida del fatto che “Questa non è l’America”
L’album è il manifesto programmatico della band. Abbraccia temi sociali e culturali, raccontati dalla parte dei diversi, degli emarginati. Si passa dall’individuale al collettivo, dai desideri alle necessità. Dalla lotta al pregiudizio, all’omaggio di chi ha cambiato, in un modo o nell’altro, la storia, in 8 tracce si esprime tutta la disillusione, la rabbia di una generazione senza futuro, di un mondo rotto in mille pezzi da rattoppare.
“Questa non è l’America” é la fine del sogno americano per i 5 ragazzi sardo-campani, e al tempo stesso l’inizio di una nuova presa di coscienza artistica, ma soprattutto umana. “Questa non è l’America” al tempo stesso è un monito e un augurio.
I 5 ragazzi dopo essersi formati come band a Los Angeles, al Whisky a Gogo, nel gennaio 2020, si levano Los Angeles da dosso. Ad Hollywood si dice che “il regista è l’ultimo film che fa”, di contro La Faida dice che l’arte è la somma di tutto il nostro vissuto, al di là del trend, al di là dell’abito che ogni volta si è obbligati ad indossare, e iniziano a comporre, scrivendo di ciò che hanno vissuto e testimoniando ciò che hanno visto.
Potete seguire la band sui loro profili social
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