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Virtual Symmetry: “X-Gate Suite” – Recensione

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Era il 2014 quando i Virtual Symmetry esordirono con una mini-suite di dieci minuti dal titolo “Program Error (We Are The Virus)”, nel successivo debut album “Message From Eternity” inclusero una traccia epica di 23 minuti, adesso tornano con un EP dal titolo “X-Gate”, che si presenta suddiviso in tre capitoli, ma che concettualmente rappresenta un’unica suite, tant’è che la band ha realizzato un video di quasi 38 minuti che racchiude le composizioni.

Accertata la passione per brani molto articolati e narrazioni legate tra loro, non possiamo che affiancare a questa constatazione anche l’ottimo lavoro svolto ed il risultato finale che appassiona l’ascoltatore. Il genere proposto affonda le proprie radici nel Prog, impossibile non citare i Dream Theater, con i quali la band ha condiviso il palco, oltre ad aver avuto l’onore di ospitare Jordan Rudess nel demo d’esordio. Qui però non parliamo di una “copia”, perché i Nostri non si limitano a riproporre la lezione impartita da chi li ha preceduti, ma hanno fatto tesoro degli insegnamenti per proporre un messaggio personale.

Sebbene la parte grafica, logo ed artwork, dia un’immagine fredda dei Virtual Symmetry, ascoltando i tre capitoli della suite ci si rende conto del calore che emerge dalle parti vocali di Marco Pastorino, soprattutto nell’opener “Eyes Of Salvation”, evocative e sognanti grazie anche alle tastiere di Marco Bravi ed alla chitarra di Valerio Æsir Villa, mente della band. È questa la traccia che dà inizio alla narrazione e lo fa in maniera soffusa, delicata, rinvigorita quando la ritmica distorta e poderosa del chitarrista irrompe. Molto ben riuscito il refrain, che rimane ben impresso nella mente. Ovviamente nel quadro generale bisogna citare Alessandro Poppale al basso e Davide Perpignano alla batteria, le cui ritmiche sono tutt’altro che scontate e riescono a rendere ancora più imprevedibile l’evoluzione del tappeto musicale. Con la seguente “Alchymera” emerge l’anima più arcigna dei Virtual Symmetry, è qui che si sviluppa la parte più corposa del racconto, ci sono accelerazioni brucianti che si alternano a parti più dilatate, come una sorta di lotta interiore che attraversa diverse fasi. Nell’ultimo capitolo “Elevate” Marco Pastorino duetta con la vocalist Diane Balzari, introducendo così un elemento che arricchisce ulteriormente la proposta musicale.

Tutti i musicisti dimostrano ampiamente le loro doti tecniche, ma ciò non si riduce ad un mero esercizio di stile, perché le tracce, a dispetto della durata, scorrono piacevolmente, avvolgono l’ascoltatore nelle parti più accorate e lo fanno viaggiare ad alta velocità in quelle più pestate. Come già detto “X-Gate”, il portale verso l’ignoto, racconta una storia, per questo non mancano le parti narrate, che termina con delle interferenze…saranno forse un segnale per il prossimo capitolo? Intanto ci godiamo l’EP!