Un minuto di silenzio, mentre il palco è illuminato dalle luci di color blu, bianco e rosso.
E’ l’omaggio di Piazza del Duomo di Pistoia alle vittime di Nizza, ultime in ordine di tempo della follia umana e del terrore.
Il Pistoia Blues Festival mette per un attimo da parte la goliardia e la gioia della musica per calarsi in una dimensione che purtroppo è reale e fa sempre più paura.
Ma David Coverdale, 65 anni a settembre, ha una ricetta. Ha poche parole da dispensare. Poche ma efficaci e lo fa da sempre:
“Be Safe, Be Happy and don’t let anyone make you afraid”.
E’ il potere della musica. E’ il potere e la forza che arrivano da un uomo che ha dominato il palco come fa ormai da una vita e quelle tremila anime in piazza erano lì per lui. Erano lì per trovare una lead vocal a quelle canzoni cantate a squarciagola, per applaudire un mito che ha regalato emozioni indelebili.
Il Pistoia Blues Festival si è concesso anche quest’anno una parentesi hard and heavy che ha richiamato in Piazza del Duomo gli amanti dei generi più disparati, confermandosi evento dalle enormi potenzialità e qualità, se non altro in termini di gusto.
La serata del 15 luglio se la ricorderanno anche i Junkie Dildoz ed i Crazy Train che, da bravi padroni di casa, hanno iniziato a scaldare l’atmosfera.
Menzione speciale agli Hardcore Superstar e a quel Jocke Berg al quale vorremmo tutti rubare l’energia ed assomigliare tra qualche anno… Anzi, forse altri artisti dovrebbero prenderlo ad esempio: Jocke si è goduto i Whitesnake in mezzo al pubblico, abbandonandosi ai selfie dei fan con una media di 3 secondi ognuno.
Menzione speciale anche per Michele Luppi: effettivamente, al sentir dire da Coverdale “Our first italian” un po’ la pelle d’oca ti viene… perchè ti senti parte di quell’orgoglio, pur lasciando ad un artista incredibile qual è tutti i meriti dei frutti che ha raccolto.
La galleria fotografica a cura di Tommaso Barletta per Metal In Italy:
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